La Posidonia oceanica torna sui fondali napoletani: serve a far ‘respirare’ l’ecosistema marino
Torna il verde sui fondali napoletani grazie al progetto scientifico habitat restoration che si è concentrato in 42 ettari di mare del Parco Sommerso di Gaiola, impreziositi da resti archeologici sommersi e dalla presenza di habitat coralligeni, tra gorgonie, alghe e spugne policrome, dove sono riusciti a far ricrescere l'antica prateria di Posidonia oceanica.
Anni di pesca a strascico, azione antropica come diportistica, ancoraggi e inquinamento avevano fatto scomparire questo importante vegetale marino. Ma il reinserimento di questa specie si è reso strettamente necessario per il contrasto ai cambiamenti climatici e per la sopravvivenza dell'ecosistema marino partenopeo.
Come spiega il direttore del Parco Sommerso di Gaiola, Maurizio Simeone, ecologo marino a capo dei ricercatori che hanno reso possibile il ritorno della Posidonia sui fondali napoletani e che da anni studia i fondali di Posillipo:
«Il nostro è per ora un progetto sperimentale volto a verificare su piccole porzioni di fondale, individuate grazie a meticolosi studi preliminari, la tecnica di reimpianto più efficace in modo da poter avere dei dati scientifici reali e significativi per valutarne la riuscita e la fattibilità a più larga scala.
Si tratta di un passo importantissimo per la Città di Napoli, di un sogno iniziato molti anni fa, abbiamo tutti chiaro il significato di poter rivedere praterie di Posidonia oceanica crescere sui fondali di Posillipo».
I rizomi per la riproduzione della Posidonia arrivano dall'aree marine protette di Ischia e Procida. In quelle zone, infatti, la pianta non è mai scomparsa. Questi interventi rientrano nel progetto che favorisce "la protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi marini" finanziato nell'ambito della Misura 1.40 FEAMP 2023.
Che cos'è la Posidonia Oceanica
È una pianta endemica fondamentale per il Mediterraneo, si presenta come una grande distesa di praterie su fondali sabbiosi. Costituisce un habitat prioritario perché crea un vero e proprio ecosistema ricco di biodiversità che ospita circa il 20-25% di tutte le specie presenti nel Mare Mediterraneo.
Inoltre il ripristino della Posidonia consentirebbe il pieno riassesto del polmone del Mediterraneo, perché è in grado di assorbire grandi quantità di CO2 e produrre circa 20 litri di ossigeno al giorno per metro quadro. Un fattore importante per il riscaldamento dei mari e la lotta al cambiamento climatico che sta mettendo a rischio intere specie sottomarine.