Crollo Vela Celeste a Scampia

La notte delle Vele dopo il crollo. Oggi la gente di Scampia andrà davanti all’Università: “Portate aiuti”

Notte di preoccupazione per il futuro a Scampia, dopo il tragico crollo alla Vela Celeste. Oggi presidio di aiuti promosso dal cantante Franco Ricciardi.
442 CONDIVISIONI
Una sfollata che dorme all'Università di Scampia / foto A. Musella Fanpage.it
Una sfollata che dorme all'Università di Scampia / foto A. Musella Fanpage.it
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

A Scampia è passata la notte, non ‘a nuttata di eduardiana memoria. Dunque i problemi di ieri si ripropongono esattamente oggi: che fare? Dove andare? Per ora solo una parte degli 800 sfollati della Vela Celeste  sarebbe potuta tornare in casa dopo il crollo che ha causato 3 morti e 13 feriti.

Tuttavia nessuno ha accettato di farlo né di accettare le sistemazioni alternative proposte da Comune e Prefettura (palestre scolastiche e associazioni). La gran parte di coloro che non ha trovato riparo presso amici o parenti – circa 300 persone – è rimasta nella facoltà universitaria di Scienze Infermieristiche della Federico II in viale della Resistenza a Scampia.

Gli aggiornamenti sugli sfollati di Scampia

Il rettore della Federico II  Matteo Lorito, ieri ha dichiarato che l'Ateneo «terrà aperte le porte a chi ha bisogno». Si va verso la realizzazione del centro accoglienza all'interno dei locali universitari, con invio letti e invio catering per i pasti. Una task force col direttore generale della Municipalità 8,, tecnici comunali e volontari sta predisponendo il tutto. Ma è chiaro che si tratta di una soluzione tampone assolutamente temporanea. È una bomba ad orologeria sociale.

Perché le persone non hanno accettato di andar via? Tenere alta la pressione sulle istituzioni: il loro obiettivo è rientrare tutti insieme (la speranza è di farlo entro metà agosto) e non essere separati. In questo modo – spiegano – hanno più capacità di fare pressione in caso di ritardi.

Ma il futuro? Per ora si pensa all'immediato presente. Anche oggi vertice in Prefettura per capire come si evolverà la situazione degli sfollati e soprattutto per comprendere il grado di pericolosità della Vela in cui lunedì sera un ballatoio ha ceduto rovinando per metri e trascinando bambini, donne, uomini. C'è una inchiesta della Procura e due aree della struttura sono sotto sequestro quindi quella gente sicuramente non rientrerà.

Nel frattempo, istituito punto di prima assistenza sanitaria presso il Complesso universitario di Scampia: «Grazie all'impegno del personale universitario e ospedaliero della Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II garantiremo una offerta assistenziale all'interno del Complesso universitario Scampia – spiega il rettore Lorito -. È prevista, infatti, la presenza di un’equipe multiprofessionale, costituita da specialisti di cardiologia, medicina interna, ginecologia, pediatria e psicologia. L'offerta sanitaria sarà disponibile a partire da oggi e l'organizzazione sarà articolata in base all'evoluzione dell'attuale contesto».

Immagine

Le condizioni dei feriti della Vela Celeste

Per i morti, Roberto Abbruzzo, 28 anni, e Margherita Della Ragione, 35 anni, nei prossimi giorni,  concluso l'esame autoptico e dissequestrate le salme a disposizione dell'Autorità giudiziaria, si deciderà il giorno dei funerali che sarà anche lutto cittadino a Napoli per espressa richiesta del sindaco Gaetano Manfredi. Da ieri ci sono bandiere a mezz'asta al Municipio.

La situazione dei feriti a Scampia è di preoccupazione e attesa: dei 13 ricoverati soltanto uno è stato dimesso. Una buona parte è ricoverata al Cardarelli di Napoli, le condizioni di una persona in particolare destano particolare preoccupazione. Dei 7 bambini ricoverati all'ospedale pediatrico Santobono per due la prognosi è strettamente riservata e c'è un imminente pericolo di vita.

Distribuzione dei primi aiuti agli sfollati della Vela di Scampia / foto A. Musella Fanpage
Distribuzione dei primi aiuti agli sfollati della Vela di Scampia / foto A. Musella Fanpage

Appuntamento alle 16 davanti all'Università di Scampia occupata

C'è grossa solidarietà nel quartiere. Scampia è da sempre una comunità coesa, almeno su determinate questioni. Ieri una pizzeria della zona ha fatto giungere cartoni di margherite a chi era in attesa sotto le tende. Sono arrivate bottiglie d'acqua e generi di conforto d'ogni tipo.

Il cantante Franco Ricciardi, originario proprio dell'area Nord di Napoli, ha lanciato su Instagram, insieme ad altri attivisti e operatori del posto una sorta di  appuntamento: oggi, 24 luglio, alle ore 16, tutti davanti all'Università di Scampia occupata dagli sfollati.

Un presidio non solo per solidarizzare anche per aiutare materialmente, visto che nella struttura universitaria non c'è praticamente niente: «Servono carta igienica, Scottex, assorbenti, tovaglioli, salviettine per il cambio dei bimbi, pannolini, omogeneizzati eccetera». «Io sarò lì – dice –  vi aspetto».

Immagine

Come procede l'inchiesta sul crollo del ballatoio nella Vela Celeste

La Procura di Napoli guidata da Nicola Gratteri indaga su disastro, crollo, omicidio colposo plurimo, lesioni colpose. Per ora non ci sono persone iscritte nel registro degli indagati.  Il pubblico ministero di turno Antonella Fratello nella notte tra lunedì e martedì ha raccolto i primi preziosi elementi.  Poi, la titolare dell'inchiesta, la pm Manuela Persico insieme al collega Mario Canale ha effettuato un sopralluogo ulteriore. Il tutto coordinato dal procuratore aggiunto Simona Di Monte. Acquisite o in corso di acquisizione le carte sul progetto Restart Scampia e tutti i fascicoli sugli interventi manutentivi alla Vela Celeste; Comune e Prefettura hanno condotto un censimento su inquilini aventi titolo e inquilini senza titolo per fare un quadro di chi fosse in quelle case.

Poi, il caso della lite di cui si sta parlando ormai come dato certo. Pare ormai acclarato che al momento del crollo del ballatoio vi fosse in atto una furiosa lite tra famiglie, tant'è che Margherita Della Ragione, poi morta nella tragedia, sarebbe arrivata in loco per "metter pace" . La circostanza della lite era emersa anche in tempo reale, durante le dirette tiktok effettuate da residenti lunedì sera quando si è saputo della tragedia. «Almeno 15/16 persone sul ballatoio» dicono a Scampia. Tutto da verificare, ovviamente. Com'è da verificare il nesso di causalità tra rissa e cedimento.

Il ballatoio di un caseggiato di edilizia popolare non poteva sostenere questo peso? Possibile? Il tema è soprattutto manutentivo: le parti comuni dell'edificio erano un rischio imminente per l'incolumità delle persone? Questo rischio era certificato da qualcuno? Ci sono denunce o richieste ufficiali di manutenzione cui non è stato dato seguito?

442 CONDIVISIONI
62 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views