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Il suicidio di Tiziana Cantone

La madre di Tiziana Cantone: “Giovanna Pedretti uccisa dalla gogna mediatica come mia figlia”

Maria Teresa Giglio, madre di Tiziana Cantone, sulla morte della ristoratrice di Lodi: “Giovanna Pedretti uccisa dalla gogna mediatica come mia figlia”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Il suicidio di Tiziana Cantone

Giovanna Pedretti, la ristoratrice di Lodi, "è stata uccisa dalla gogna mediatica, come Tiziana". A parlare, sui social, è Maria Teresa Giglio, la madre di Tiziana Cantone, morta suicida il 13 settembre 2016 dopo la diffusione in Rete di alcuni video porno amatoriali. "Sono sette anni che lotto anche contro quella che è diventata protagonista sul web e sui social: la gogna mediatica", ha scritto sui social Maria Teresa Giglio, "sembra infatti che un diffuso giustizialismo si sia impadronito di tutti noi. Fermiamoci e riflettiamo prima di massacrare una persona senza conoscerla. Le parole sono pietre che lapidano l'animo di chiunque".

In un altro post, la donna ha poi spiegato:

La strumentalizzazione di casi umani tragici ha raggiunto livelli vomitevoli e inaccettabili. L'ultimo quello di Giovanna Pedretti, la titolare della pizzeria “Le Vignole” trovata morta. È proprio la gogna mediatica feroce che ha travolto per prima e distrutto la vita di Tiziana Cantone e stanno distruggendo anche la mia nella totale indifferenza di tutti. Squallidi personaggi devono decidere della vita delle persone e chi sono loro per stabilire quale sia la verità!? Pensano nella loro arroganza e cattiveria di detenere lo scettro della verità senza sapere niente della vita di una persona! Neanche di fronte alle morti si fermano con i loro giudizi e opinioni-verità inventate di sana pianta altro che ricerca della verità.

Solo pochi giorni fa, il caso di Tiziana Cantone venne definitivamente archiviato come suicidio dalla Procura di Napoli Nord, non essendo emersi elementi per sostenere altre ipotesi. La Procura di Lodi, invece, indaga sul suicidio di Giovanna Pedretti: un fascicolo è già stato aperto pochi giorni fa, anche se al momento contro ignoti. "Spero che la politica si muova finalmente per regolamentare i social", ha aggiunto ancora Maria Teresa Giglio, "diventati una giungla in cui i codardi con profili fake calunniano, offendono, stalkerizzano, minacciano e sparano sentenze sulla vittima presa di mira".

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