La Life Support di Emergency sbarca a Napoli con 171 migranti salvati in mare

La Life Support di Emergency è arrivata a Napoli: questa mattina alle 8.30, la nave è arrivata al Molo Pisacane per le operazioni di sbarco dei 171 migranti salvati in mare. La nave aveva chiesto al Governo un porto sicuro dopo che, inizialmente, le era stato assegnato quello di Ancona. Ma le condizioni meteorologiche del Mar Ionio, con onde di tre metri e mare forza 7, avevano spinto l'equipaggio a richiedere un porto più vicino, per non aggravare la situazione delle persone salvate in mare, già in difficili condizioni. E alla fine dal Governo è arrivato il via libera per un cambio di destinazione: non più Ancora, ma Napoli.
A bordo ci sono 171 persone, tra cui decine di minori non accompagnati. Provengono tutti dai paesi dell'Africa sub-sahariana, come Camerun, Burkina Faso, Costa d'Avorio, Ghana, Mali, ma anche dalle ex colonie italiane di Somalia ed Eritrea. Alcuni, infine, arrivano dal Bangladesh. Erano su tre imbarcazioni diverse, al largo della Libia, dove sono state salvate lo scorso sabato 5 aprile. "Nessuna delle persone che si trovava sopra aveva addosso il giubbotto salvagente. Imbarcavano acqua. Se non fossimo arrivati, sarebbe potuta finire molto male", ha spiegato a Fanpage.it Jonathan Nani La Terra, capo missione di Emergency.
"Stamattina siamo stati lì per coadiuvare le operazioni di sbarco e nel mio cuore ero felice di dare il benvenuto ai nostri fratelli e alle nostre sorelle", ha commentato Salvatore Flocco, consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle a Napoli, "Ho voluto inoltre ringraziare tutto l'equipaggio della Emergency per aver consentito a queste persone di raggiungere un porto sicuro ricordando che la solidarietà e il soccorso non è mai un reato".
"Anche questa volta Napoli si conferma città dell'accoglienza, grazie alla sinergia istituzionale tra diversi attori", ha detto l'assessore Luca Trapanese, "Credo fermamente che accogliere in modo dignitoso non significhi soltanto offrire sollievo a chi fugge da condizioni estreme, ma anche investire nella nostra città, nel nostro territorio. Significa dare una casa, un’opportunità, un futuro. Per questo, in questi anni, abbiamo rafforzato, migliorato e ampliato i servizi rivolti alle persone migranti, stiamo promuovendo anche l'affido familiare per quei minori che non hanno una casa ed una famiglia. Accogliere è un atto di responsabilità, ma anche di visione", ha aggiunto Trapanese, "perché il futuro dell’Italia — un paese che ha costruito la propria storia anche grazie all’immigrazione e che, a sua volta, è stato patria di migranti — si fonda sulla memoria, sulla solidarietà e sull’umanità.Non dimentichiamo mai da dove veniamo, se vogliamo davvero sapere dove possiamo andare".