La lettera dello zio di Patrizio Spasiano, morto a 19 anni: “Mio nipote è l’ennesima vittima sul lavoro”
"Siamo qui oggi con il cuore spezzato per la perdita di mio nipote". Inizia così la lettera che lo zio di Patrizio Spasiano affida a Fanpage.it per chiedere giustizia. Antonio Esposito non si da pace, come tutta la famiglia, per il modo in cui suo nipote è morto. Patrizio aveva 19 anni e lavorava da poco in una fabbrica del casertano. Nel registro degli indagati al momento sono iscritte tre persone. Si tratta di una prassi in vista dell'autopsia che dovrebbe chiarire con precisione la dinamica dell'incidente avvenuto lo scorso 10 gennaio.La madre aveva affidato la sua richiesta di giustizia a Fanpage.it. Ma anche la preghiera che suo figlio fosse ricordato non solo per il suo lavoro, ma per chi era veramente. La stessa richiesta che legge lo zio del giovane.
"Patrizio Spasiano, non il ragazzo morto sul lavoro. Patrizio un ragazzo di 19 anni pieno di vita e di progetti per il futuro. Ha iniziato il suo percorso in questa azienda come tirocinante, con l'entusiasmo di imparare un mestiere. E costruirsi un futuro. Purtroppo il suo sogno è stato infranto, brutalmente interrotto, da questo tragico incidente.
Nella lettera lo zio spera che questa tragedia non capiti più a nessuno, auspicando che ci sia maggiore presenza delle istituzioni.
"Non sappiamo ancora con certezza cosa sia accaduto. Ma confidiamo nella magistratura per fare chiarezza e assicurare che la giustizia sia fatta. Inoltre, mio nipote è l'ennesima vittima di un sistema che non garantisce la sicurezza sul lavoro. E ora di dire basta a queste tragedie. Chiediamo alle istituzioni di intervenire con maggiore rigore, per tutelare i diritti dei lavoratori e garantire ambienti di lavoro sicuri. Non vogliamo che altri giovani perdano la vita inutilmente. Non è un ragazzo morto sul lavoro, è Patrizio e può essere il figlio di tutti"