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La lettera dello zio di Arcangelo Correra: “Finché tutto resterà uguale morirai tutti i giorni”

Lo zio di Arcangelo Correra ha scritto una lettera per ricordare suo nipote, ma anche per ripercorrere l’assurdità di quanto successo. “Basta, svegliami da questo incubo e riscriviamo la storia, mai più un angelo invano”.
A cura di Gaia Martignetti
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Arcangelo Correra con lo zio Luigi
Arcangelo Correra con lo zio Luigi

"Nipote mio adorato, hai capito cosa ti è successo? Noi, ancora no. Non riusciamo a realizzare che non incontreremo più il tuo sorriso, non ci perderemo nei tuoi abbracci, non riceveremo nessun tuo messaggio". Inizia così la lunga lettera che lo zio di Arcangelo Correra scrive nel cuore della notte e che consegna a Fanpage.it. "Qua non si riesce più a dormire", spiega Luigi Correra. A via dei Tribunali a Napoli,  si stringono tutti in un silenzio rotto da poche parole: quelle per ricordare il 18enne morto a causa di un proiettile che lo ha colpito alla testa. Proiettile che sarebbe partito "per un gioco finito male" e che sarebbe stato esploso da un suo amico, Renato Caiafa.

Lo zio Luigi, fratello di Alessandro, il papà di Arcangelo, non riesce a trovare pace. Vorrebbe ricordare suo nipote, ma il dolore è troppo grande. Poco alla volta trova la forza ma non per parlare, per scrivere. Perché questo dolore non è un gioco, è tutto vero. E non riescono a trovare una spiegazione. "Ah, però se alle 5 del mattino fossi stato a casa, non sarebbe accaduto nulla", scrive lo zio, che prosegue:

Certo, colpa nostra, perché non ti abbiamo insegnato che c'è un orario per le disgrazie. Ah, però se fossi stato uno studente modello o un professionista di successo, si sarebbe potuta provare più empatia per te. Ma poi quale sarebbe stato lo scoop? Specifichiamo che eri incensurato, ma inventiamo anche una parentela con chi ti ha strappato dai tuoi affetti, così diventa tutto più giustificabile.

Nipote mio adorato,
io ti scrivo sì perché mi sento colpevole, ma per non esser riuscito a salvarti da un sistema, da una mentalità, da un modo di agire che è da condannare quando i riflettori sono accesi, per poi subirlo in tutti gli altri giorni della nostra vita.

Nostra, perché la tua è anche un po' la mia, con un dolore insuperabile e un male perenne che questo mondo ancora troppo rotondo e mai abbastanza quadrato mi ha sbattuto in faccia, senza che potessi far nulla. Finché tutto resterà uguale, morirai tutti i giorni. Quanto si può sopravvivere con questo strazio nel cuore?

La lettera dello zio prosegue descrivendo la pesantezza di giorni che sembrano interminabili:

Zio ti aspetta oggi, domani e sempre per ricordarti l'amore infinito che nutre per te. Papà ancora non ha ricevuto il tuo immancabile regalo per il suo compleanno, perché proprio il 9 non sei più tornato a portarglielo? Forse hai pensato di fargliene uno ancora più grande, sacrificandoti contro la violenza, contro la semplicità nel procurarsi un'arma letale, a favore della sicurezza e della protezione da parte delle istituzioni?

Mammina, come la chiami ancora tu, sta cercando di capire se con mezzo cuore si possa vivere, sai bene che siete un corpo e un'anima! La tua sorellina non riesce ad addormentarsi se non torni a casa, ti vuoi sbrigare?

Basta, svegliami da questo incubo e riscriviamo la storia, mai più un angelo invano.

Con amore,
zio Gino

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