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La lettera del camorrista ai giovani: “Non fate i miei errori, state lontani dalla malavita”

Un ex camorrista scrive una lettera dal carcere per le nuove generazioni: “Mi vergogno e mi pento di ciò che ho fatto, non fate i miei stessi errori”.
A cura di Simona Berterame
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"State lontani da certi ambienti, andate a scuola e imparate un mestiere. Non c'è cosa più bella che sudarsi il cibo, tornare a casa e dormire tranquillo". Sembra un monito come tanti pronunciato da una persona adulta che si rivolge alle nuove generazioni. A parlare invece, attraverso una lettera, è V., un ex camorrista campano arrestato anni fa e che ora sta scontando la sua pena nel carcere di Vicenza.

A pochi giorni dall'omicidio di Francesco Pio Maimone, il 18enne ucciso da un colpo d'arma da fuoco vagante a Mergellina, un detenuto che per anni ha vissuto la criminalità sulla propria pelle decide di prendere carta e penna e rivolgersi ai ragazzi. Ha sentito il bisogno di diffondere il suo messaggio dopo aver letto la notizia dell'ennesima vittima innocente per le strade di Napoli. Accusato del delitto è un coetaneo, Francesco Pio Valda, che al momento si trova in isolamento nel carcere di Secondigliano con l'accusa di omicidio volontario aggravato.

La sua lettera V. la affida all'associazione Bon't Worry, una onlus che lavora per contrastare i fenomeni di violenza di ogni genere ma anche nel reinserimento sociale e professionale dei detenuti. "Purtroppo la cronaca nera racconta ogni giorno di vite giovanissime spezzate, ciò riguarda sia le vittime che i carnefici – continua V. nella lettera – ed è proprio a questi ultimi che mi voglio rivolgere oltre che a tutti i giovanissimi della nostra meravigliosa Napoli. […] Non pensate che la malavita vi faccia sentire uomini duri, i veri duri vivono nella legalità". In poche righe l'uomo ripercorre il suo passato e ammette i suoi errori che ormai non si possono cancellare: "Mi vergogno e mi pento di ciò che ho fatto per meritarmi il carcere e mi dissocio da quella schifosa vita".

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