La figlia del boss Giuliano pubblica le foto di famiglia: su TikTok l’amarcord degli ex “re” di Forcella
Una foto in un video su TikTok in cui si vede un uomo nel giorno del matrimonio. In un'altra, lo stesso tiene tra le braccia una figlia neonata. E poi, ancora, uno scatto diventato famosissimo: in posa accanto a Diego Armando Maradona. Vecchi ricordi di famiglia, che però hanno raccolto in pochi giorni migliaia di reazioni tra commenti e like. Il motivo è presto detto: quell'uomo sorridente è Carmine Giuliano, l'ex boss dell'omonimo clan del centro di Napoli deceduto nel 2004, fratello del capoclan Luigi Giuliano che per anni è stato il "Re" di Forcella.
E a pubblicare quei video (che ora sono stati cancellati) è stata la figlia, nata dal matrimonio tra "‘o Lione" e Amalia Stolder, sorella del boss Raffaele, deceduta come il marito a 51 anni e per motivi di salute nel 2011. La ragazza non è inquadrata in contesti di criminalità e nei messaggi pubblicati su TikTok non affronta mai l'argomento, limitandosi a mostrare le vecchie foto di famiglia che hanno in poco tempo scatenato l'amarcord dei Giuliano.
Su TikTok l'amarcord dei Giuliano, gli ex "re" di Forcella
L'assenza di riferimenti alla camorra rende la vicenda estremamente particolare. Di account che glorificano i clan, infatti, spesso gestiti da persone loro stesse in odore di malavita, TikTok ne è pieno. Ma in questo caso l'aspetto criminale viene totalmente ignorato. Tra gli utenti molti dicono di avere conosciuto i componenti della famiglia, di averli frequentati durante le vacanze e di ricordare la loro gentilezza e disponibilità.
Un uomo racconta un aneddoto che sostiene di aver vissuto in prima persona e che riguarda proprio Carmine Giuliano: dice di averlo incontrato e di aver mostrato apprezzamento per la giacca che indossava e che lui, senza batter ciglio, se la sfilò e gliela regalò. Le reazioni, che provengono per lo più da persone che hanno vissuto il periodo in cui la famiglia Giuliano spadroneggiava a Forcella, restituiscono una panoramica di come era percepito il clan almeno da una parte della popolazione.
Sebbene non ci sia nessun riferimento alla camorra, infatti, è più che verosimile che chi scrive i commenti sappia di stare parlando di una famiglia che è stata legata strettamente alla storia della camorra di Napoli. E la visione nostalgica da parte di chi ha voluto lasciare il proprio omaggio sul social è indice di uno degli aspetti fondanti del potere camorristico: la necessità di preservare il consenso sul territorio.