La figlia del boss di Forcella Carmine Giuliano vende il profumo col soprannome del padre: ‘O Lione
Il nome di Carmine Giuliano non dice niente ai millenials e alla generazione Z, ovvero a coloro che sono nati dopo gli anni Ottanta o dopo il Duemila. Con la morte di Diego Armando Maradona una foto – quella del campione adagiato in una volgare e sontuosa vasca a conchiglia – lo ha riportato in auge. Quella testa riccia e il maglione rosso fuoco sono diventati poi noti anche a chi ha visto al cinema e su Netflix "Mixed By Erry", il film sull'epopea delle musicassette pirata a Napoli.
Chi è Carmine Giuliano, detto " ‘o Lione", il leone? Morto nel 2004, egli è stato semplicemente il boss del clan di camorra più potente degli anni Ottanta al rione Forcella di Napoli. Le cronache giudiziarie napoletane sono ricche di riferimenti a lui, alla sua famiglia, tra omicidi, arresti, pentiti, traffici illeciti, sfarzo, sofferenze. Nunzio, Lovigino detto ‘o rre, Gugliemo alias ‘o stuorto, Salvatore ‘o muntone, Erminia detta "Celeste", Raffaele alias ‘o Zui: insomma, una dinastia della malavita organizzata, ogni nome una storia, un romanzo criminale.
Perché oggi si riparla di Carmine ‘o Lione? Perché la figlia Nunzia Giuliano, nata dal matrimonio con Amalia Stolder, altro personaggio apicale dell'epopea forcellese, da tempo ha iniziato a usare TikTok in una sorta di operazione amarcord di cui Fanpage.it aveva già parlato tempo fa. «Nella mia vita non ho mai sofferto niente, non mi sono mai sentita piccola sono caduta tante volte e mi rialzo sempre» dice la donna sul social cinese.
Ora però Nunzia Giuliano ha deciso di passare al secondo step dell'operazione memoria: il merchandising. «Acquistando questo profumo state dando rispetto a mio padre», dice presentando il profumo «'O Liò», abbreviazione del soprannome con il quale era conosciuto il genitore quando esercitava il ruolo di boss , profumo con tanto di stemma che ritrae il re della giungla stilizzato oro con una corona in testa, (ove mai il messaggio fosse poco chiaro). Ad accorgersi dell'operazione è stato Arnaldo Capezzuto, giornalista napoletano che da decenni segue storia ed evoluzione sociale e giudiziaria dei Giuliano di Forcella.
Profumo, anzi «extrait de parfum», ovvero quello con la concentrazione più forte di essenza. Come dire: una volta scelto, non va via facilmente. Giuliano figlia rivendica la scelta e difende il defunto genitore: «Mio padre merita di essere onorato» scrive. E ancora, rivolgendosi al suo pubblico: «Voi avete ricevuto rispetto da mio padre frutto di quello che il mio papà ha seminato – chiosa Nunzia Giuliano da navigatissima tiktoker – . Voi siete una prova evidente. Voi siete il popolo, la bocca della verità».