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Incidente mini-bus a Capri, un morto e feriti

La famiglia di Emanuele, l’autista morto nel bus precipitato a Capri: “Siamo devastati”

La famiglia di Emanuele Melillo, l’autista dell’autobus precipitato a Marina Grande a Capri, non riesce ancora a credere a quanto sia accaduto. Spiega che era papà di una bimba e in attesa con la compagna da tre mesi di un bambino. «Un grande lavoratore, ha fatto quasi tutti i tipi di lavoro, era umile in tutto ed era gioviale».
A cura di Gaia Martignetti
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Emanuele Melillo è l'autista che guidava l'autobus precipitato a Marina Grande, a Capri. Quel lavoro, racconta la famiglia, lo amava nonostante fosse precario. Originario del centro storico di Napoli, Emanuele lascia una figlia e una compagna che aspetta da tre mesi un bimbo. Quando arriviamo sotto casa sua la madre dal balcone mostra una foto, con il volto del figlio. Il padre, Nazzareno Melillo, pronuncia poche parole.

«È cambiato tutto, anche se noi non la sentiamo ancora questa perdita perché l'aria che respiriamo è ancora la sua. Mi dispiace, non si sa cosa sia stato perché lui stava benissimo, era in salute quindi è morto sul lavoro. Questo le fa capire come lui ci teneva per il suo lavoro». Un lavoro che ogni mattina lo portava a svegliarsi all'alba, per raggiungere l'isola verde. «Un grande lavoratore, ha fatto quasi tutti i tipi di lavoro, era umile in tutto ed era gioviale. Mi piace ricordare che quando gli succedeva un guaio e io mi rammaricavo era lui che consolava me per un guaio suo», continua il padre.

Accanto a lui ci sono Amalia e Marco, i fratelli maggiori di Emanuele. «Una cosa devastante, siamo rimasti senza parole perchè Emanuele non meritava questa tragica fine», spiega la sorella che riesce a dire poche parole. «La compagna è in attesa di tre mesi, adesso è compito nostro prenderci cura di lei. Faremo di tutto per far crescere questo bambino, perché ormai è nostro, abbiamo delle responsabilità adesso non ci possiamo tirare indietro». Marco Melillo continua e spiega che molte volte il fratello è stato bloccato dal maltempo a Capri, dopo il lavoro. «Quante volte è rimasto bloccato a Capri, ha dormito nel deposito in un sacco a pelo, perché il giorno dopo doveva lavorare. Questo era mio fratello, volontario della Croce Rossa italiana, un ragazzo che faceva missioni, amava aiutare le persone».

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