La doppia campagna elettorale di DemA, assessori napoletani in Calabria e il nodo alleanze
Due campagne elettorali diverse, due regioni diverse, ma stessa squadra. Sono mesi complessi per DemA, il partito del Sindaco di Napoli Luigi de Magistris che è candidato alla presidenza della Regione Calabria. Dividersi tra Napoli e l'intera regione limitrofa è cosa assai complessa. Soprattutto quando la squadra è la stessa e c'è una difficile campagna elettorale da svolgere su Napoli a sostegno di Alessandra Clemente candidata Sindaco. Diversi sono gli assessori del Comune di Napoli che trascorrono del tempo in Calabria a seguito del leader, tra incontri elettorali e iniziative, sebbene il loro ruolo istituzionale sarebbe quello di amministrare Napoli. E mentre la partita delle alleanze in Calabria sembra ancora tutta aperta, a Napoli la Clemente prosegue determinata la sua campagna elettorale ma un po' più sola. D'altronde il leader è già, territorialmente, altrove.
Assessori proiettati in Calabria, De Magistris jr a Napoli con la Clemente
Sono almeno due gli assessori napoletani che alternano la loro attività istituzionale a Napoli con frequenti discese in Calabria accanto a Luigi de Magistris. Sono il vice Sindaco Carmine Piscopo e l'assessore al lavoro Giovanni Pagano, due figure che oggi possono essere considerate tra le più vicine al leader di DemA. Piscopo è legato a De Magistris da una lunghissima amicizia nata già tra i banchi di scuola, fortemente voluto in giunta già durante la prima consiliatura, è arrivato a ricoprire negli ultimi due anni, prima il ruolo di segretario del partito e poi quello di Vice Sindaco. E' senza dubbio uno degli uomini di fiducia che stanno accompagnando l'esperienza calabrese di De Magistris, il quale in caso di vittoria alle elezioni lo porterebbe in giunta regionale. Giovanni Pagano invece è entrato in giunta solo nel 2021, ex sindacalista dell'USB ha preferito l'avventura arancione al sindacato. Il suo ingresso, frutto dell'ultimo rimpasto a pochi mesi dalle elezioni, fu visto con scetticismo (insieme agli altri ingressi) visto il poco tempo a disposizione per lasciare il segno nell'amministrazione della città. Ma evidentemente l'accordo politico tra Pagano e De Magistris prevedeva un impegno ben oltre i pochi mesi in giunta a Napoli. Da sempre fervente meridionalista, Pagano sta supportando la campagna elettorale calabrese degli arancioni, e anche per lui, in caso di clamorosa vittoria di De Magistris in Calabria, si prospetta un incarico al governo regionale. A Napoli invece, Alessandra Clemente svolge il ruolo di factotum, presenzia a incontri, taglia nastri, svolge sostanzialmente lei l'ordinaria amministrazione, impegnata in una sfida per nulla semplice, quella di dare continuità ad un'esperienza politica che riscontra più di un malumore in città. Accanto a lei, in tutte le mosse della campagna elettorale, c'è Claudio De Magistris, plenipotenziario del fratello su Napoli. E' lui che sta curando la formazione delle liste a sostegno della Clemente e sta partecipando agli incontri politici per cercare di allargare la coalizione, per ora monocolore, che sosterrà la giovane assessore nella sfida per Palazzo San Giacomo. Su Napoli restano anche gli assessori Luigi Felaco, vicinissimo da sempre alla Clemente, Ciro Borriello e Rosaria Galiero, che stanno di fatto formando la squadra di appoggio. In bilico sugli impegni futuri invece Annamaria Palmieri, la più longeva assessore dell'era De Magistris con ben 10 anni consecutivi alla guida dell'assessorato alla scuola. Anche per lei è possibile un impegno in Calabria in caso di successo di De Magistris alle elezioni in autunno.
Il nodo delle alleanze: spiragli in Calabria ma stallo a Napoli
Il nodo delle alleanze per gli arancioni resta tutto aperto sia in Calabria che a Napoli ma con evoluzioni molto diverse. La notizia del giorno, sul fronte calabrese, è la rottura del geologo Carlo Tansi della coalizione "Tesoro Calabria" con gli arancioni. Dopo l'accordo raggiunto poco più di due mesi fa, Tansi ha deciso di rompere con De Magistris accusandolo di scarso coinvolgimento nelle decisioni, tra queste decisioni anche le trattive, dice Tansi, con Pd e Movimento 5 Stelle a Roma. Già perché lo scenario calabrese è stato scosso appena pochi giorni fa dal ritiro del candidato del Partito Democratico Nicola Irto, dalla corsa per la presidenza della regione. Il caos regna in casa giallo-rossa, visto che anche nel Movimento 5 Stelle non c'è ancora il candidato. De Magistris spera che i dem possano venire in suo soccorso sostenendolo come candidato unitario di tutto il centrosinistra con l'appoggio anche dei grillini. Ad oggi appare difficile immaginare un esito certo delle trattative, proprio per la confusione che regna in casa Pd, dove da ieri è giunto in Calabria Francesco Boccia, responsabile enti locali del partito, per mettere ordine. Ma a quanto apprende Fanpage.it da fonti del Partito Democratico, anche una eventuale alleanza in Calabria non comprenderebbe un accordo su Napoli. Porte chiuse alla Clemente quindi, che non troverebbe spazio nella già ampia coalizione a sostegno di Gaetano Manfredi. Nel capoluogo partenopeo, dopo aver abbandonato la possibilità di un ripensamento di Antonio Bassolino per convergere su Manfredi, in casa Pd si guarda ad un possibile accordo con Sergio D'Angelo, ex commissario dell'azienda idrica ABC, che porterebbe in dote anche un pezzo di ex arancioni. Una scelta più soft rispetto ad un patto con DemA dopo 10 anni di liti e insulti reciproci.