La dinamica dell’omicidio di Giovanbattista Cutolo: le provocazioni della “paranza”, la rissa e gli spari
Giovanbattista Cutolo, il 24enne anni ucciso giovedì notte in piazza Municipio, nel centro di Napoli, sarebbe finito insieme ai suoi amici nel mirino di una "paranzella", una quindicina di minorenni dei Quartieri Spagnoli e di Montesanto che li avrebbero provocati con l'intenzione di far scattare una rissa. Sarebbe questo, apprende Fanpage.it da fonti qualificate, il retroscena della morte del giovane musicista. Per l'omicidio è stato sottoposto a fermo un 16enne, reo confesso.
La dinamica è ben nota a chi frequenta la città di notte: è il classico "sguardo di troppo", lo sfottò con l'obiettivo di provocare la reazione, il divertimento di giovanissimi criminali che decidono di vessare chi viene visto come "debole", specialmente se in compagnia di ragazze e che quindi difficilmente reagirebbe. Una storia nera e senza senso, cominciata con uno scooter parcheggiato male che avrebbe fatto da pretesto e conclusa con un colpo di pistola che ha ammazzato un ragazzo che con la criminalità non aveva nulla a che fare e che era uscito a mangiare un panino.
Le provocazioni davanti al pub di piazza Municipio
La storia comincia quando Giovanbattista, finito il turno di lavoro, arriva in piazza Municipio, dove si trovano anche alcuni suoi amici. Sono ragazzi e ragazze, stanno festeggiando il compleanno di uno di loro. Il primo screzio quando una delle giovani parcheggia lo scooter e involontariamente urta quello di uno della "paranzella": partono le prime offese, ma la cosa sembra essere finita lì.
Poi, però, le cose iniziano a mettersi male. È notte inoltrata e i minorenni probabilmente si rendono conto di essere rimasti da sola in zona con quell'altro gruppo; guardano le facce, è chiaro che si tratti di bravi ragazzi. E passano all'azione. Li prendono in giro, puntano uno di loro e gli premono una bustina di maionese sulla testa. A quel punto Giovanbattista si alza, chiede per l'ennesima volta di essere lasciato in pace, ed è lì che la situazione precipita: viene colpito con uno sgabello in pieno viso. Parte la rissa e uno della "paranzella", quello che sarebbe poi stato identificato nel sedicenne, tira fuori la pistola e spara: tre colpi, almeno uno a segno, poi il gruppo si dilegua.
Il 16enne ha confessato, emesso il fermo
Il 16enne è stato individuato poco dopo dagli investigatori della Squadra Mobile di Napoli (primo dirigente Alfredo Fabbrocini) grazie soprattutto al video di una telecamere di sorveglianza installata nelle vicinanze del locale dove si trovavano i giovani. Il ragazzo, che è risultato avere precedenti per tentato omicidio e per truffa, e che per gli inquirenti risulta vicino ai circuiti di rapinarolex dei Quartieri Spagnoli, ha confessato e nei suoi confronti è stato emesso un fermo di pm della Procura per i Minorenni per omicidio aggravato.