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Esplosione a Ercolano

La casa esplosa ad Ercolano era tornata al proprietario un anno fa grazie alle dirette social

L’immobile della fabbrica di fuochi esplosa ad Ercolano era stato al centro di dirette social e manifestazioni un anno fa. Il proprietario chiedeva aiuto per cacciare un occupante abusivo.
A cura di Nico Falco
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I carabinieri sul luogo dell'esplosione, ad Ercolano
I carabinieri sul luogo dell'esplosione, ad Ercolano
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Quell'immobile di contrada Patacca, ad Ercolano, solo un anno fa era diventato "famoso". Prima che diventasse una fabbrica di fuochi d'artificio illegale, quella saltata in aria il 18 novembre uccidendo tre persone, era stata al centro di una storia paradossale che si era trascinata in tribunale, nelle manifestazioni e nelle dirette social: il proprietario, che ora è stato denunciato per omicidio plurimo colposo e disastro colposo, si era battuto a lungo per entrare in possesso dell'appartamento e aveva coinvolto anche il deputato Francesco Emilio Borrelli e il giornalista Pino Grazioli.

Le dirette sui social per chiedere lo sgombero

In diversi video, risalenti all'estate 2023 e ancora disponibili sul web, si vede il 38enne che si lamenta delle condizioni dell'appartamento al civico 94 di contrada Patacca e afferma di essere costretto a dormire in automobile. L'uomo, documenti alla mano, sosteneva di averlo acquistato, ma un anziano si era infilato dentro dicendo di avere un contratto d'affitto stipulato con l'ex proprietario. A favor di telecamera (anzi, di telefonino), l'uomo ribadiva che quella casa era intestata alla figlia di 12 anni e di essere stato sbattuto fuori insieme alla bambina e alla moglie incinta.

Per la sua situazione si erano mossi anche diversi cittadini, che avevano partecipato alle manifestazioni che si erano tenute davanti all'abitazione. Della vicenda si era interessato anche l'animalista Enrico Rizzi, per le condizioni in cui vivevano i numerosi animali dell'85enne. Il 38enne era riuscito a rientrare in possesso dell'abitazione approfittando di un momento in cui l'anziano era uscito.

Aurora Esposito, la sorella Sara e Samuel Tfaciu
Aurora Esposito, la sorella Sara e Samuel Tfaciu

L'esplosione della fabbrica abusiva di Ercolano

Lunedì, intorno alle 15, l'esplosione. Il corpo di Samuel Tfaciu, 18 anni e con una bimba di quattro mesi, è stato il primo ad essere recuperato: la potenza dello scoppio l'ha scagliato a diverse decine di metri. Il giorno dopo è stata la volta delle gemelle 26enni: Aurora, che aveva una bimba di 4 anni, e Sara Esposito. Per tutti era il primo giorno di lavoro, in nero, in un'attività totalmente abusiva.

Quello che è accaduto da quando il 38enne ha ripreso possesso dell'abitazione, nell'agosto 2023, a lunedì scorso, dovrà essere ricostruito dagli inquirenti. Il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto, ha dichiarato che alcuni mesi fa, quando l'uomo era quindi già rientrato in possesso dell'immobile, la Polizia Municipale era arrivata per un controllo ma che non è stato consentito l'ingresso.

Il 38enne, irreperibile per molte ore dopo la tragedia, si è presentato dai carabinieri insieme al suo avvocato. Si dovrà stabilire se la fabbrica abusiva era riconducibile a lui o se l'immobile era stato dato in affitto a qualcun altro.

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