La camorra reinveste nelle sigarette. La Dia: “Crisi Covid può alimentare contrabbando”
I clan di camorra hanno ripreso a investire nel contrabbando di sigarette. Un affare passato in secondo piano ma mai accantonato, che assicura un introito costante alle organizzazioni criminali e, con la crisi portata al coronavirus potrebbe tornare ad essere centrale negli affari della malavita organizzata. Lo rileva la Direzione Investigativa Antimafia, nella relazione semestrale relativa al periodo tra luglio e dicembre 2019.
Più che alle fabbriche abusive da allestire in qualche capannone in periferia, però, i gruppi di camorra hanno rivolto definitivamente lo sguardo all'estero: per far arrivare le sigarette si possono usare i canali della droga, ma anche un semplice cittadino proveniente dall'Est Europa può diventare un corriere. E, nel caso di sequestri, si perde soltanto quel carico e si può subito ricominciare.
"Il 14 luglio 2019 – si legge nella relazione semestrale – è stato rintracciato e tratto in arresto un esponente del clan Contini, sfuggito nel corso dell'operazione Cartagena, che con altri sodali aveva il compito di gestire l'importazione di sigarette dall'Ungheria, poi smistate a Napoli, in particolare all'interno del Borgo Sant'Antonio, zona di influenza del gruppo, oppure cedute anche ad altri acquirenti. La crisi conseguente alla pandemia di coronavirus potrebbe ulteriormente alimentare anche il contrabbando di tabacchi lavorati esteri, già oggetto di interesse da parte delle organizzazioni criminali e, nel recente passato, anche di azioni efferate per l’assunzione del controllo".
A Melito casa trasformata in deposito di sigarette
Uno degli ultimi sequestri di sigarette di contrabbando è stato effettuato dai carabinieri della Compagnia di Marano di Napoli a Melito, in un appartamento del rione 219. I militari, arrivati tra i palazzoni per un servizio antidroga, hanno ispezionato l'abitazione di Angela F., 41 anni, pregiudicata.
Hanno scoperto che nell'appartamento c'erano nascoste sigarette ovunque: 15 casse stipate anche sotto al letto, per un peso complessivo di 156 chili di tabacchi di varie marche estere. La donna, arrestata, è stata sottoposta ai domiciliari in attesa del processo.