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La camorra diventa impresa mafiosa: le infiltrazioni dei Mazzarella e dell’Alleanza

La Dia evidenzia la trasformazione della camorra: i clan, diventati ormai imprese mafiose, infiltrati profondamente nel tessuto legale.
A cura di Nico Falco
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Dalla relazione della Dia sulla criminalità organizzata, oltre alla mappa aggiornata dei clan a Napoli, emerge anche una distinzione tra le due dimensioni di camorra: una prima da "impresa mafiosa", capace di essere competitiva anche nel settore dell'economia e della finanza, e un'altra "da strada", meno subdola ma con maggiore impatto sulla qualità della vita dei cittadini.

La camorra delle stese, degli agguati e degli attentati intimidatori a suon di bombe, è ancora persistente sul territorio e "impatta violentemente sulla vita della popolazione campana". Ma la Dia punta l'attenzione sull'altra dimensione, quella in cui la malavita organizzata è diventata "impresa mafiosa".

I clan di camorra diventati imprese mafiose

La trasformazione è evidente soprattutto nei due grossi cartelli criminali attivi a Napoli, quello dei Mazzarella e quello dell'Alleanza di Secondigliano, e nei clan più strutturati. Si tratta, rileva l'Antimafia, di organizzazioni che negli anni hanno assunto una spiccata caratteristica imprenditoriale e sono capaci ormai di infiltrarsi profondamente nel tessuto produttivo, sfruttando la corruzione nelle pubbliche amministrazioni o i momenti di necessità degli imprenditori.

Il riciclaggio del denaro sporco, inoltre, avviene tramite delocalizzazione: non più tramite imprese fittizie o prestanome sul territorio napoletano, ma con attività imprenditoriali oltre i confini regionali e nazionali, con l'obiettivo di trasferire le ricchezze in aree geografiche ritenute più sicure e remunerative.

La Dia cita il clan Contini, a proposito della vicenda della figlia e del genero del boss Patrizio Bosti, che furono bloccati in aeroporto con Green Pass falsi: stavano per partire alla volta degli Emirati Arabi dove, evidenzia l'Antimafia, avrebbero "da tempo intessuto una fitta rete di relazioni per gestire gli affari economici dell'organizzazione e in particolare il riciclaggio, il reimpiego e l'autoriciclaggio dei proventi di attività illecite del clan Bosti-Contini".

Sottolinea l'Antimafia:

Gli ingenti profitti derivanti dalle attività illecite vengono immessi nell’economia legale con elevata alterazione delle regole di mercato e della libertà d’impresa, inquinando interi ambiti commerciali. In taluni casi è stata anche accertata la pervasiva ingerenza all’interno della pubblica amministrazione che stravolge spesso, irrimediabilmente, i processi decisionali degli enti locali.

La camorra, aggiunge ancora la Dia, ha raggiunto un livello di infiltrazione nel tessuto economico legale che le consente, sfruttando anche la collusione e l'ingente disponibilità di capitali, di costruire una rete di relazioni trasversali per capitalizzare i profitti illeciti. E questo avviene anche acquistando imprese in difficoltà:

Nel senso risulta emblematico il dato inserito dalla Banca d’Italia nel Rapporto annuale 2021 da cui emerge che in Campania, a fronte di un elevato numero di cessazioni di attività commerciali e di fallimenti aziendali, si registra contestualmente anche un dato allarmante relativo alle altrettante cessioni “sospette” di attività imprenditoriali.

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