video suggerito
video suggerito

La camorra chiede il pizzo in videochiamata all’impresa funebre. Il titolare denuncia e fa arrestare tutti

All’imprenditore era stata chiesta una cifra mensile di 3mila euro e una tantum di 2mila. Lui ha denunciato e fatto finire in galera appartenenti al sodalizio Esposito-Marsicano-Calone.
A cura di Redazione Napoli
247 CONDIVISIONI
foto di repertorio
foto di repertorio

Ormai i mezzi sono evoluti ma non è una novità: telefoni satellitari anti-intercettazione, metal detector nei bunker dei boss e ora le videochiamate, manco fossero meeting di una azienda. È andata proprio così, in questa vicenda dove per fortuna ha avuto la meglio la legalità grazie alla denuncia di un imprenditore taglieggiato.

Lui, l'esattore, era agli arresti domiciliari e per ribadire il "pizzo" precedentemente chiesto a un imprenditore ha pensato di fargli una videochiamata. Ma questa estorsione 2.0, a Napoli, quartiere Pianura, periferia Occidentale, non è andata a buon fine. I carabinieri di carabinieri di Pianura al comando del maresciallo luogotenente Mauro Barionovi, hanno sottoposto a fermo tre persone ritenute legate al clan Esposito-Marsicano-Calone che fa i suoi affari illeciti tra il quartiere partenopeo di Pianura e le zone limitrofe.

Gli indagati – nei confronti dei quali la Direzione distrettuale antimafia ipotizza il reato di tentata estorsione con l'aggravante dell'aver agevolato l'organizzazione mafiosa – agli inizi del mese di ottobre, si sono presentati più volte nell'abitazione di un 48enne, imprenditore nel settore funerario di Pianura e, minacciandolo di morte con un'arma da fuoco, hanno preteso il pagamento immediato di 2mila euro e, in futuro, altri 3mila euro al mese. I tre fermati, il più giovane dei quali appena ventenne, si trovano ora nel carcere di Secondigliano in attesa dell'udienza di convalida.

La rete antiracket che a Pianura lotta quotidianamente per la legalità e per aiutare i commercianti a denunciare situazioni simili esprime ringraziamento alle forze dell'ordine:

Grazie alla coraggiosa e civica denuncia di un imprenditore pianurese, questa mattina, è stata sgominata una organizzazione tesa a riportare l’estorsione nel nostro quartiere. L’associazione antiracket “Pianura per la legalità in memoria di Gigi e Poalo”, nata venti anni fa, esprime il suo più forte ringraziamento all’imprenditore e ai carabinieri di Pianura per l’importante denuncia e successivi arresti che riaffermano la forte volontà di ribadire il no al racket nel nostro quartiere.

Questo episodio mette in evidenza come attraverso la denuncia si riesce a sfuggire dal ricatto estorsivo e a liberare il quartiere da soggetti malavitosi che credono di poter vivere come parassiti sulle spalle degli operatori economici liberi e onesti.

247 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views