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La bomba Sinner per Capodanno: ogni anno a Napoli i botti illegali vengono chiamati in un modo diverso

I botti illegali ogni anno chiamati con un nome diverso, quasi sempre di uno sportivo. La “moda” iniziò con Maradona e oggi sulle bancarelle c’è la Bomba Sinner.
A cura di Redazione Napoli
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In principio fu la "bomba Maradona". Anzi: ‘o pallone ‘e Maradona. Una bomba carta di qualche chilo, capace di sfondare una saracinesca o di far sobbalzare un intero vicolo allo scoccare della mezzanotte del Capodanno nella notte di san Silvestro napoletana. Il botto più forte sulla bancarella dei fuochi illegali (o killer, perché poi qualcuno davvero ci è morto con questi ordigni) ogni anno cambia nome: l'ufficio marketing dell'illegalità non è meno furbo dei suoi omologhi legali. Poi c'è stata la Bomba di Careca, quella di Higuain, di Cavani, di Lavezzi. E ancora: Osimhen, Kvara e così via.

I botti illegali, lavorati in casolari di fortuna dove l'incidente se non è probabile è altamente possibile (a Ercolano è accaduto pochi giorni fa) ora vengono venduti con largo anticipo, una sorta di Black Friday del fuoco artificiale. Significa che molto spesso le persone, già incaute (usando un eufemismo) nell'acquistarli sono ancora più sconsiderate nel conservarli in casa.  Quindi l'attività di controlli alla ricerca di queste fabbrichette della bomba debbono iniziare addirittura a ottobre inoltrato Le indagini dei carabinieri  stavolta portano a Pozzuoli. Durante il blitz in un appartamento di un 24enne incensurato dell’area Flegrea i militari trovano 486 ordigni illegali di vario tipo per un peso complessivo vicino ai 50 chili. Tra gli ordigni anche le tipiche "cipolle" alle quali più di qualcuno aveva affibbiato il nome di un campione italiano.

Di solito la carta che ricopre la cipolla esplodente è rossa verso l'arancione. Dunque quale miglior nome se non quello di Jannik Sinner? La Bomba Sinner è perfetta per questo 2024 in cui il tennista italiano è esploso si, ma sportivamente parlando, sulla terra rossa e sul prato. Tornando ai fatti puteolani: il 24enne coi botti è finito in carcere e deve rispondere di detenzione illegale di materiale esplodente.

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I carabinieri di Napoli hanno messo in fila le ultime operazioni nelle province partenopee e casertana: a inizio novembre arresto a San Marcellino (Caserta): 186 botti illegali per un peso complessivo di 7 chili e mezzo di polvere da sparo. Prima ancora a Mugnano, quadrante a nord di Napoli: in auto uomo custodiva 48 ordigni pirotecnici non convenzionali. E ancora: Casal di Principe: 65 chili di botti illegali in un box e infine, a Pianura, quartiere dell'area Occidentale di Napoli dove i carabinieri hanno fermato un 36enne mentre era a bordo della propria auto a due passi da casa. Perquisito, è stato trovato in possesso di 600 petardi pirotecnici illegali. Dagli accertamenti dei carabinieri è emerso che i botti erano destinati all’estero, in Germania.

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