video suggerito
video suggerito

Kalashnikov e stese, il “Nano” delle Case Nuove come Gomorra: “Prendiamoci quello che è nostro”

Nell’ordinanza contro il gruppo delle Case Nuove la strategia di Marigliano, ritenuto boss emergente: il giovane si sarebbe anche fatto vedere in strada con l’iconico fucile mitragliatore.
A cura di Nico Falco
67 CONDIVISIONI
Kalashnikov, immagine di repertorio
Kalashnikov, immagine di repertorio

"Prendiamoci tutto quello che è nostro". La frase, che richiama una delle battute più famose di Gomorra, la serie tv che racconta le vicende di vari clan di camorra di Napoli (e ispirata alla Faida di Scampia, ai Di Lauro e agli Scissionisti), è agli atti nell'ordinanza contro il gruppo di Emmanuele Marigliano, ritenuto dagli inquirenti baby boss emergente delle Case Nuove entrato in contrasto col gruppo di Nicola Rullo, anche lui in quota clan Contini. Dal copione televisivo al gergo di camorra, o magari è successo il contrario, ma a pronunciarla è proprio "il Nano": lo fa in una chat di gruppo con altri giovanissimi che suona come un'adunata per sapere chi sarà dalla sua parte quando scenderà in guerra.

In strada col Kalashnikov, "È sceso l'Isis"

E di guerra si sarebbe trattato, la parola non è scelta a caso: non solo pistole, pure kalashnikov, il fucile mitragliatore iconico che per la camorra non rappresenta soltanto un'arma di morte ma anche un simbolo di potere. In una conversazione, datata 29 aprile 2022, il figlio di un pregiudicato ritenuto legato al clan Contini parla di Marigliano, che sarebbe stato visto davanti ad una sala giochi della zona delle Case Nuove con un'arma di grosse dimensioni, presumibilmente proprio un Ak-47.

"Il Nano stava facendo il militare fuori al biliardo", dice il ragazzo, "è sceso l'Isis", facendo riferimento al fucile che, appunto, è caratteristico anche dell'organizzazione terroristica, come si vede dai numerosi video pubblicati su Internet.

La chat di gruppo, " Voglio la guerra"

La chat di gruppo, invece, è decisamente più recente. Risale al 30 aprile 2024, esattamente due anni dopo l'episodio del kalashnikov. Tra i partecipanti c'è anche Patrizio Bosti Junior, figlio di Ettore e nipote di Patrizio, entrambi detenuti al 41 bis e ritenuti ai vertici del clan Contini.

Marigliano dice che è stanco, "voglio l'ergastolo", "voglio la guerra". Il suo obiettivo è chiaro: "Prendiamoci tutto quello che è nostro". E vuole capire chi sarebbe dalla sua parte: "Uno per tutti e tutti per uno, chi non c'è lo dica adesso", dice. Le risposte sono tutte affermative. Tanto che commenta: "E io questo volevo sentire".

67 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views