Jabil annuncia cessione dello stabilimento di Marcianise a Tme

La multinazionale americana Jabil prosegue lungo la strada che aveva annunciato qualche settimana fa: ha comunicato la decisione di cedere lo stabilimento alla Tme Assembly Engineering Srl (Tma) nuova società costituita dalla Tme di Portico di Caserta e da Invitalia (la Tme al 55% delle quote, Invitalia al 45%). La soluzione arriva pochi giorni dopo la conclusione della procedura di licenziamento collettivo prevista dalla legge ed è quella a cui i dipendenti si erano già opposti, non ritenendola idonea. Il prossimo 16 aprile ci sarà il tavolo convocato dal ministro Urso al ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Jabil: "A cessione ultimata scongiurati licenziamenti"
Il passaggio comprenderà anche l'assunzione dei 408 lavoratori e, si legge in una nota diffusa da Jabil, avverrà in due momenti: prima con il trasferimento delle quote da Jabil Circuit Italia (Jci) a una NewCo (Jabil NewCo) interamente controllata dalla prima, e poi con il passaggio da Jabil NewCo alla società Tma. Col perfezionamento della cessione delle quote, spiega la multinazionale, "verrà scongiurato l'invio delle lettere di licenziamento dei lavoratori del sito di Marcianise, confermando così l'impegno di Jabil, al fianco di Invitalia e Tme, per assicurare un futuro sostenibile per i lavoratori del sito". Al momento, e fino alla ultimazione della cessione, la procedura per il licenziamento resta però attiva.
La soluzione bocciata dai lavoratori
La soluzione Tme era stata più volte proposta negli scorsi mesi ed era stata rifiutata dai lavoratori in un'assemblea che si era tenuta in fabbrica a novembre; dipendenti e sindacati avevano chiesto a più riprese che la multinazionale restasse a Marcianise e aveva chiesto alla Regione e alla politica un appoggio.
La procedura avviata è unilaterale, non prevede il diritto di veto per sindacati e lavoratori; i dipendenti che non volessero passare nella nuova società potranno solo rassegnare le dimissioni. Con l'avvio della cessione comincia un periodo di 25 giorni in cui azienda e sindacati possono trattare sugli aspetti della retribuzione e delle condizioni di lavoro.