Ischia, gli animali domestici rimasti nei luoghi in cui non c’è più nulla
Si aggirano tra le macerie, alla ricerca di quella che prima era la loro casa. Cercano i loro padroni, senza sapere che non torneranno perché la colata di fango li ha strappati alla vita per sempre. Il dramma dei cani e dei gatti di Ischia, vittime a loro volte della colata di fango e detriti che ha distrutto ancora una volta Casamicciola. Anche gli animali d'affezione sono stati colpiti dalla frana: c'è chi non ce l'ha fatta, come il cavallo della famiglia Monti, ritrovato senza vita in mare, trascinato dalla furia degli elementi. C'è il cagnolino Yuki, anche lui della famiglia Monti, unico sopravvissuto dopo che la frana ha sepolto le cinque persone che si prendevano cura di lui. Altri vagano, spaesati, alla ricerca di ciò che era e che forse non sarà mai più.
Anche cani e gatti tra le vittime del fango
I loro versi somigliano più a un pianto, sommesso, sui luoghi che una volta chiamavano casa. Cercano, istintivamente, le persone che si occupavano di loro. Vedono i loro simili che cercano tra le macerie, le unità cinofile delle forze dell'ordine, e forse intuiscono. Ma questo non rende meno amaro il loro dramma: qualcuno si dovrà occupare di loro, anche per evitare che diventino randagi, magari vittime di un'altra frana, di quelle che a Casamicciola ormai sembrano essere diventate comuni. Uno dei cani rimasto "orfano" è tornato sul luogo di casa, attende fiducioso che i suoi padroni ritornino. Non sa di essere l'unico sopravvissuto alla colata di fango e detriti di sabato scorso.
La storia di Yuki
Anche Yuki, l'unico finora "identificato" con certezza, ha pianto. Era rimasto intrappolato, non si sa come, in macchina. Forse è saltato quando la colata di fango ha raggiunto la casa dove viveva con il resto della famiglia: Gianluca Monti e Valentina Castagna, marito e moglie, e i suoi padroncini Michele (15 anni), Francesco (11 anni) e Maria Teresa (6 anni). Fatto sta che l'auto è stata portata via dal fango, finendo anche per ribaltarsi. Yuki è rimasto lì, intrappolato. Tre giorni, senza acqua e cibo, con un piccolo spiraglio di aria che gli ha permesso di sopravvivere. Qui lo hanno trovato e salvato i volontari: quel pianto disperato è il pianto di tutti gli animali di affezione di Ischia, vittime a loro volta di una tragedia ancora tutta da definire.