Avrei voluto vedere Giorgia Meloni a Ischia. Si dice sempre che in questi casi un politico sbaglia a prescindere: se va, prende fischi e se non va è lo stesso.
Ma ad una settimana dalla frana, prima calamità che questo governo si trova a gestire, Giorgia Meloni sarebbe dovuta salire su un elicottero e andare a Casamicciola. Nulla lo impediva, non vi erano motivi tecnici, né pratici.
Parteciperà ai funerali? Non è la stessa cosa. Non per la leader del “governo del popolo”, non per una presidente del Consiglio che ha sempre sostenuto di conoscerne i bisogni e d’esser capace di empatizzare con “la gente”.
Per Ischia, oggi più isola che mai, andava fatto di più negli anni; il tema della sua terra friabile non andava inserito nella categoria «come vuole dio» che qui, terrae motus, annovera fin troppi fascicoli: Vesuvio, Sarno, Costiera, sottosuolo partenopeo.
Dunque è chiaro che quanto accaduto non è colpa dell’ultimo arrivato; però la politica è faccia e assunzione di responsabilità davanti alle persone, non nella sala stampa di Palazzo Chigi. E ci si attendeva il premier che ci mette la faccia. Se non a Ischia almeno a Napoli in prefettura. Niente. Nemmeno Giorgia Meloni lo è, in continuità con molti altri prima di lei.