Accusato di aver investito e ucciso due presunti rapinatori, ma l’uomo nega: “L’auto mi era stata sottratta”
Giuseppe Greco, indagato per l'omicidio volontario di Ciro Chirollo e Domenico Romano avvenuto ieri sera tra Marano e Villaricca, zona Nord della provincia di Napoli, nega di aver volontariamente speronato e ucciso quelli che ha raccontato essere due rapinatori che gli stavano sottraendo Rolex e auto Smart pistola in pugno.
La questione dunque non è affatto chiarita e occorreranno altri riscontri investigativi e altro tempo per capire la dinamica esatta dei fatti. La Procura di Napoli Nord e i carabinieri hanno chiaro che Greco era a bordo della Smart mentre Chirollo e Romano di uno scooter T-Max. I due,originari di Sant'Antimo, entrambi pregiudicati, sono morti in seguito all'incidente.
Greco, nel corso del lungo interrogatorio reso al pm Paolo Martinelli, ha detto di essere stato rapinato ma non di aver investito i due uomini. Il suo racconto è questo: sarebbe stato avrebbero rapinato, pistola in pugno, del costoso orologio, mentre altri complici gli avrebbero sottratto la Smart su cui viaggiava. Il giovane è indagato in relazione all'ipotesi di reato ritenuta più probabile, vale a dire che sia stato lui ad investire i due per poi schiantarsi contro un muro e scappare via, consegnandosi dopo qualche ora ai carabinieri.
Le domande sono numerose e nient'affatto scontate. Davvero nella Smart c'era solo Greco, o magari un altro rapinatore? O addirittura una ulteriore persona che il 26enne vuole coprire? E l'incidente che ha causato la morte dei due pregiudicati è sia stato volontario o colposo? Le indagini hanno fatto altresì emergere che il padre di Greco ha precedenti per traffico di sostanze stupefacenti, ma questa circostanza non sembrerebbe avere alcuna attinenza con quanto accaduto ieri sera. Nei prossimi giorni si terrà l'autopsia delle due vittime solo dopo il magistrato potrà dare il nullaosta per fissare la data dei funerali.