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Investì e uccise lo chef Gennaro Mannuzza, automobilista condannato a 3 anni e 8 mesi

È stato condannato a 3 anni e 8 mesi di reclusione l’automobilista che, la notte del 24 ottobre 2017, travolse lo chef napoletano Gennaro Mannuzza. Dopo lo scontro l’uomo scappò, Mannuzza fu ritrovato parecchi minuti dopo grazie a una telefonata anonima alla Polizia Municipale. Il professionista morì dopo 9 giorni di ricovero in ospedale.
A cura di Nico Falco
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Gennaro Mannuzza accanto ad Antonino Cannavacciuolo. [foto da Facebook]
Gennaro Mannuzza accanto ad Antonino Cannavacciuolo. [foto da Facebook]

È stato condannato a tre anni e otto mesi di reclusione l'automobilista che investì e uccise lo chef napoletano Gennaro Mannuzza, travolto mentre stava tornando a casa, nel quartiere Ponticelli, col suo scooter dopo una giornata di lavoro. L'incidente avvenne poco prima della mezzanotte del 24 ottobre 2017. Il cuoco fu trovato in condizioni disperate in via Marina, all'altezza della rotonda dove si trova il deposito Anm Stella polare, dell'investitore non c'era traccia: dopo lo scontro era fuggito. Mannuzza aveva lasciato il ristorante dove lavorava intorno alle 23, presumibilmente era stato investito poco dopo ed era rimasto a terra agonizzante per parecchi minuti.

A segnalare l'incidente, e che un uomo fosse rimasto agonizzante a terra, fu una telefonata anonima arrivata ai centralini della Polizia Municipale. Lo chef fu trasportato d'urgenza in ospedale, era apparso subito gravissimo e in imminente pericolo di vita, probabilmente anche a causa del tempo che era passato tra l'impatto e i soccorsi. Ricoverato in Rianimazione, era rimasto in quel reparto per dieci giorni. Poi era sopraggiunta la morte cerebrale e quindi il decesso, 9 giorni dopo l'incidente.

I familiari avevano autorizzato l'espianto degli organi. Cinquantasei anni, lo chef era molto conosciuto nel settore sia per le sue doti professionali che per quelle umane. Il responsabile dell'investimento, un pregiudicato di 51 anni, era stato identificato successivamente dalle forze dell'ordine. Ieri la sentenza di condanna, pronunciata dal giudice del Tribunale di Napoli Luca Della Ragione. I familiari di Mannuzza, difesi dallo Studio 3A, avevano già ottenuto un risarcimento.

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