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Invasione di processionaria a Napoli, segnalata a Vomero e Chiaia: “È velenosa, rischio necrosi”

Infestazione di vermi processionaria a Napoli, segnalazioni all’Arenella, Avvocata, Chiaia e Capodimone. De Carlo, direttrice sanitaria dell’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno, a Fanpage.it: “Pericolosa per umani e animali. Può provocare shock anafilattico”.
Intervista a Dott.ssa Esterina De Carlo
Direttrice sanitaria IZSM
A cura di Pierluigi Frattasi
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Il verme processionaria / immagine di repertorio
Il verme processionaria / immagine di repertorio

Infestazione di processionaria a Napoli. Piccoli bruchi pelosi che camminano in fila indiana, uno dietro l’altro, come in processione – da qui il nome – dannosi per gli alberi, ma anche molto pericolosi per gli umani e per gli animali da compagnia. I loro peli sono urticanti. Al contatto si staccano e si conficcano nella pelle. “Possono portare irritazioni e una serie di sintomatologie sia all’uomo che agli animali – spiega a Fanpage.it la direttrice sanitaria IZSM, Esterina De Carlo – eritemi cutanei nella zona del contatto, congiuntiviti se portati agli occhi, mentre alla bocca possono portare vomito, dolori addominali, necrosi della lingua, gonfiore della laringe e choc anafilattico. Nei casi più gravi, si può arrivare anche alla morte”.

Una processionaria a via Salvator Rosa (a sinistra). Un altro esemplare in via Nuova San Rocco (a destra)
Una processionaria a via Salvator Rosa (a sinistra). Un altro esemplare in via Nuova San Rocco (a destra)

Numerosi avvistamenti di vermi processionaria, nome scientifico “Thaumetopoea pityocampa”, sono stati segnalati a Napoli in diversi quartieri negli ultimi giorni. All’Arenella e nella zona di piazza Mazzini e via Salvator Rosa, a Capodimonte e Chiaia. Si tratta, a quanto apprende Fanpage.it da fonti qualificate dell’Asl Napoli 1 Centro, di “una infestazione arborea da processionaria che avrebbe colpito il verde pubblico”, in pratica parchi e giardini gestiti in gran parte dal Comune di Napoli o dalle Municipalità.

L’allerta sulla processionaria dell’Istituto Zooprofilattico: “È pericolosa, non toccatela”

E scatta l’allerta all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno. Fanpage.it ha contattato la dottoressa Esterina De Carlo, direttrice sanitaria IZSM.

Direttrice, cosa sono i vermi processionari?

La processionaria è un lepidottero, un insetto che infesta gli alberi, in particolare il pino e la quercia, tipici del Mediterraneo e, quindi, della Campania. Prima si trovavano nei boschi. Il cambiamento climatico li ha portati anche in zone più fredde, come in alta montagna. Questo parassita provoca danni soprattutto agli alberi. Può causare il defogliamento del pino silvestre o dei cedri e indebolire i fusti.

Perché sono pericolosi per uomini e animali?

Questi bruchi trascorrono l’inverno sugli alberi, protetti in una sorta di bozzoli prodotti dalla loro saliva. Il problema è che in un periodo del loro ciclo biologico, in particolare in primavera, scendono dagli alberi per entrare nel terreno dove creano un rifugio sotterraneo a circa 10 cm di profondità. Qui completano il ciclo vitale, escono e si trasformano in farfalle. La fase di larva, quella in cui sono bruchi pelosi, è quella pericolosa. Perché sono ricoperti di peli urticanti che al contatto si staccano e si conficcano nella pelle. Da lepidottero non danno problemi.

Quali sono i rischi per gli umani?

Possono arrecare danni soprattutto ai bambini, che potrebbero essere attirati dal loro aspetto di peluches ed essere indotti a toccarli, o peggio portare poi le mani agli occhi o alla bocca.

E per gli animali?

Sono molto pericolosi per i cani, che possono leccarli o annusarli. Nelle cliniche veterinarie ci sono casi di amputazione di parti di lingua di animali che li hanno leccati.

Cosa bisogna fare se si vede un verme processionaria?

Questi vermi non sono aggressivi, è bene precisare. Ma nel caso li si vedano, non bisogna toccarli assolutamente e allontanare eventuali animali di compagnia.

E in caso di contatto?

Bisogna sciacquare delicatamente subito con acqua tiepida la zona interessata e magari usare del sapone. Senza strofinare, perché aumenterebbe l’irritazione. Rimuovere, poi, i vestiti contaminati. In caso di soggetti allergici o se c’è stato contatto con occhi e bocca andare immediatamente al Pronto Soccorso.

Come si cura?

Non c’è un vero e proprio antidoto. Ma si possono somministrare cortisonici, anti-staminici e anti-infiammatori. La cosa più grave che provocano sono le allergie.

Cosa bisogna fare in caso di infestazione?

Si tratta di un parassita che deve essere sottoposto a controllo per il decreto ministeriale 30 ottobre 2017. Bisogna quindi chiamare la forestale, il Comune e l’Asl. Per questi insetti è prevista una profilassi nella zona di invasione. Trappole meccaniche, come la colla sul fusto dell’abero che immobilizza le larve, o, in caso di zone molto infestate, si possono usare insetticidi prima che si schiudano i bozzoli. Ci sono poi, trappole di ferormoni, ma anche insetticidi da inoculare all’interno dei tronchi.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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