Intervista a Gaetano Manfredi: per le Elezioni un comitato di garanti valuterà le mie liste al Comune
È lunga la corsa del "professore" Gaetano Manfredi sulla via di Palazzo San Giacomo, ma l'ex Rettore e Ministro ha le idee chiare sulla Napoli che vuole costruire e su quali saranno le componenti che dovranno aiutarlo nell'impresa. Mentre partiti e fazioni lavorano a definire una coalizione che oltre a Pd, M5S e le altre forze di centrosinistra potrebbe vedere allargato il suo perimetro anche ad altre esperienze della sinistra, Manfredi mette a fuoco i temi e propone soluzioni. Il debito del Comune è senza dubbio in cima alla lista, ma nell'intervista rilasciata a Fanpage.it il "professore" parla anche di giovani, delle scuole, della necessità di trasformare i quartieri e ristrutturare le abitazioni di periferia, tra la ricerca di una normalità che la città sembra aver perduto e un salto di qualità mai compiuto verso una dimensione europea. Il tutto mettendoci la faccia su un tema, la legalità e la trasparenza, su cui in passato il centrosinistra c'ha rimesso qualcosa di più della reputazione andando a perdere rovinosamente il doppio confronto con Luigi de Magistris.
Liste pulite: "Farò un comitato di garanti"
La sua lettera sulle disastrose condizioni economiche del Comune di Napoli erano suonata all'opinione pubblica come una rinuncia irrevocabile dell'investitura per correre alla conquista di Palazzo San Giacomo. Ma poche settimane dopo, Gaetano Manfredi è tornato sui suoi passi ed ha accettato la candidatura a Sindaco. Cosa è successo? "Innanzitutto ho visto che il tema dei Comuni è diventato un tema nazionale e su questo c'è stato un impegno politico serio – spiega a Fanpage.it – se un'amministrazione comunale non è efficiente non può garantire i servizi e la qualità della vita dei cittadini. Ma il secondo fattore che mi ha portato ad accettare la candidatura è stata la spinta di tanti cittadini. È stato un qualcosa che mi ha dato tanta forza e mi ha spinto ad accettare la candidatura per questa sfida".
Ma come potrebbe essere un'amministrazione Manfredi? La città viene da 10 anni in cui i cambi di assessori, la maggior parte dei quali risultati incomprensibili alla città, sono volati come le caramelle e spesso a palazzo San Giacomo a ricoprire ruoli delicati ci sono finiti anche dei perfetti sconosciuti. "La prima cosa sarà la competenza – spiega il professore – avremo bisogno di giovani e meno giovani, soprattutto di donne, perché sono convinto che le donne possono dare una grande mano in un momento difficile come questo. Le competenze non possono che avere un background di esperienza positive alle spalle".
Di certo Manfredi si affiderà a chi "condivide i valori" quindi è lecito aspettarsi un ruolo della politica non secondario nella scelta degli assessori. Ma la reputazione in politica è tutto, e spesso negli ultimi anni il centrosinistra ha dovuto fare i conti con i cosiddetti "impresentabili" nelle liste. Personaggi grigi, condannati, figure coinvolte in malaffare o episodi di corruzione. Tutti ricordiamo ancorale monetine fuori ai seggi delle primarie del centrosinistra del 2016e il voto di scambio all'esterno dei seggi elettorali. "Questa è una questione molto importante – sottolinea Manfredi – Napoli ha bisogno di legalità e la legalità va difesa. Io costituirò un comitato dei garanti che valuterà tutte le candidature per fare in modo che le liste siano compatibili con quell'irrinunciabile principio di legalità e trasparenza che vogliamo rappresentare".
I giovani al centro: "Priorità alla scuola"
La Napoli che immagina Manfredi è una città post pandemica che deve occuparsi delle ferite lasciate sul tessuto sociale dalla crisi economica e sanitaria. Per molti anni il candidato Sindaco del centrosinistra è stato per i giovani napoletani "il rettore" o il "professore", il suo nome era scritto sui libretti universitari di migliaia di studenti della Federico II. "A quei giovani che oggi sono laureati e che lavorano dico che ho sempre lavorato per loro – spiega Manfredi – ricordatevi cosa ho fatto e pensato a cosa possiamo fare insieme. La cosa che mi fa soffrire di più è vedere che i nostri ragazzi sono costretti ad andare fuori per poter trovare lavoro, non c'è cosa migliore da fare per un giovane che dargli un'opportunità giusta".
Il professore parla di una città accogliente: "Dobbiamo costruire una città dove chi è napoletano ma anche chi non è napoletano, possa decidere dove vivere, dove lavorare, ritornando ad una città dell'accoglienza che Napoli è stata in passato". Ma non solo i giovani in età lavorativa. Per il candidato Sindaco del centrosinistra una delle più grandi emergenze della città è l'educazione: "Abbiamo bisogno di un grande intervento sulla povertà educativa, la pandemia ha lasciato un'eredità pesante, troppi ragazzi che non sono potuti andare a scuola, troppe persone abbandonate a loro stesse. Ci tengo molto a questo aspetto e mi impegnerò in prima persona, il Sindaco ha delle competenze sull'educazione ed a partire da un grande intervento su questo tema dobbiamo costruire una città migliore".