Intervista a Chirico: “Ho mollato Maresca, è di destra: non è un candidato civico”
“Ciao Catello Maresca, buona fortuna”. Dietrofront di Francesco Chirico, presidente della II Municipalità del centro storico di Napoli e componente del coordinamento DemA di Luigi De Magistris. Il presidente del parlamentino di piazza Dante revoca l’appoggio al pm anticamorra in aspettativa candidato civico per il centrodestra a sindaco alle prossime elezioni comunali che si terranno tra settembre e ottobre. Chirico aveva annunciato alcuni giorni fa il suo sostegno a Maresca nella corsa a sindaco, suscitando molte polemiche, soprattutto tra i sostenitori dell’altra candidata l’assessora Alessandra Clemente, sponsorizzata da De Magistris. Poi, ieri, a sorpresa, è arrivato il passo indietro di Chirico, con un post su Facebook.
Presidente Chirico, perché ha revocato appoggio a Maresca?
Avevo detto che avrei sostenuto Maresca se fosse stato un candidato veramente civico. Ma che non avrei appoggiato un candidato di centrodestra. Dopo le mie parole c’è stata una levata di scudi principalmente da forze di destra. Ma anche l’entourage di Maresca non ha preso una posizione chiara. Poi nella giornata di ieri è emerso che quello che si stava costruendo non era un progetto civico, ma di destra con connotazioni civiche. E a queste condizioni non ci sto più.
Di Maresca cosa l'aveva convinta?
Devo precisare che io non ho mai detto che mi sarei candidato con Maresca. Ma ho dato la mia disponibilità a contribuire all’associazione Essere Napoli e a costruire le liste e aggregare persone per sostenere il progetto civico fino a qualche giorno fa di Maresca. La sua storia parla da sé. Io l’ho incontrato diverse volte, già prima di Natale. L’avevo conosciuto con l’associazione Arti e Mestieri per il suo impegno nel sociale. Abbiamo riflettuto su un percorso civico che dovevamo andare a costruire. Catello ha fatto anche una serie di interventi che andavano a sinistra, dal voto agli immigrati, all’apertura sulle unioni civili che si basano sull’amore e non sul genere, alla voglia di impegnarsi sulle periferie e sui giovani, alla necessità di ripristinare una vivibilità normale per Napoli e di curare il verde.
Poi che è successo?
Ci sono state una serie di contraddizioni, sciolte ieri quando ha affermato di essere un candidato civico, ma di chiara matrice culturale di centrodestra. Il mio percorso politico è nell’alveo del civismo, ma il mio supporto ideologico è di sinistra.
Perché non l’ha convinta invece la candidatura di Alessandra Clemente?
Perché c’è bisogno di aggregare altre forze. In questo momento non mi sembra ci siano. Alessandra resta un buon amministratore. Al momento della candidatura a sindaco avrebbe dovuto iniziare una serie di conversazioni anche con altre forze politiche per capire se ci fosse la possibilità di convergere su alleanze più ampie. Non l’ha fatto. Ho sperato che nel percorso civico di Maresca si potesse trovare un’intesa con Alessandra che ha molti più temi in comune con Catello che con Potere al Popolo. Ma le condizioni non si sono create a causa della poca chiarezza di Maresca.
Lascerà adesso il coordinamento Dema?
Il coordinamento di Dema credo non si riunisca da molto tempo. Io sono molto legato a Luigi De Magistris che ha dato il cuore per Napoli, con buoni risultati in alcuni casi, in altri non soddisfacenti. Purtroppo Dema è un progetto che esiste perché c’è Luigi. Lui ormai è proiettato sulla Calabria e gli faccio i migliori auguri. Ma non so nemmeno se ci siano le condizioni per avere una lista Dema al Comune di Napoli. Oggi il coordinamento so che si occupa della campagna elettorale in Calabria. In DemA dovrebbero interrogarsi anche perché in questi anni molti sono andati via.
In consiglio municipale si preparano a sfiduciarla per l’appoggio a Maresca?
So che stanno scrivendo una sfiducia, ma non so se l’hanno protocollata. Se è basata sull’appoggio a Maresca è un buco nell’acqua. Ma anche nella maggioranza della Municipalità c’è grande confusione.
Chi sosterrà adesso come sindaco?
Ora mi fermo per qualche giorno. Molti mi stanno chiamando, ma non necessariamente devo fare politica. Ho già dedicato 20 anni alla politica, 10 da consigliere 10 da presidente e sono soddisfatto di quanto fatto. Anche se negli ultimi 5 anni ho avuto zero risorse, abbiamo cercato di costruire qualcosa sul territorio.