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Insegnante di sostegno picchiata da 30 genitori in una scuola di Castellammare: in ospedale con trauma cranico

L’aggressione si è verificata nella scuola media Salvati di Castellammare di Stabia, nella provincia di Napoli. I genitori inferociti hanno aggredito anche il padre dell’insegnante. Il sindaco ha parlato di “episodio di enorme gravità”.
A cura di Valerio Papadia
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Una insegnante di sostegno aggredita a scuola da circa 30 genitori: momenti di follia sono andati in scena alla scuola media Salvati di Scanzano, frazione di Castellammare di Stabia, nella provincia di Napoli. Da quanto si apprende, l'aggressione si è verificata giovedì 14 novembre, intorno alle 10.30 del mattino, quindi in pieno orario di svolgimento delle lezioni: secondo una prima ricostruzione, l'aggressione sarebbe maturata dopo che sui social sarebbero cominciate a circolare alcune voci circa il comportamento della docente nei confronti di alcuni alunni.

Quando i genitori inferociti sono giunti nell'istituto scolastico, erano presenti anche i genitori dell'insegnate: oltre alla donna, infatti, i circa 30 genitori hanno malmenato anche suo padre ed entrambi hanno dovuto fare ricorso alle cure mediche. Mentre il genitori ha riportato la frattura di un polso, per la docente invece la diagnosi è stata quella di trauma cranico provocato dai colpi ricevuti. A scuola si è reso necessario l'intervento dei carabinieri per ristabilire la calma.

Il sindaco di Castellammare: "Episodio grave e violento"

Su quanto accaduto alla scuola media Salvati è intervenuto anche il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Vicinanza, che ha così commentato: "È un episodio di enorme gravità e di violenza estrema. Confido nella capacità investigativa dei carabinieri per accertare la verità dei fatti. Bisogna riportare al più presto la serenità nella scuola, tra gli studenti, i loro genitori e il corpo insegnanti".

Le indagini sul movente

Ora gli inquirenti stanno tentando di capire cosa abbia scatenato la violenza. L'insegnante ha raccontato di aver ricevuto nei giorni precedenti mail e telefonate con messaggi di morte, e forse l'aggressione è da mettere in relazione con un post diventato virale nella zona tra social e chat, intitolato "L'urlo di una madre", che racconta di come una insegnante avrebbe abusato sessualmente di alcuni minori. Nessuna denuncia o segnalazione però confermerebbero la storia che non ha riferimenti geografici o temporali, ed è molto probabile si tratti di una fake news. Forse la docente di sostegno è stata messa in relazione con il post per ragioni tutte da chiarire. È emerso anche come la donna avrebbe, nei giorni precedenti al raid nei suoi confronti, rimproverato duramente un ragazzino trovato a fumare una sigaretta nei bagni.

Nei prossimi giorni gli ispettori del ministero

Intanto si muove anche l'Ufficio Scolastico Regionale che ha annunciato un'ispezione e l'apertura di un fascicolo su quanto accaduto. Il ministro dell'Istruzione Valditara ha scritto su X: "La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nella armonia. Sul caso di Scanzano l'Usr della Campania farà piena luce, è comunque grave che 30 "parenti" si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di "giustizia fai da te".

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