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Ingegnere ucciso a Napoli: la pista degli affari immobiliari nella periferia Est

Il 65enne Salvatore Coppola, ucciso a San Giovanni a Teduccio, potrebbe essere stato ammazzato per contrasti relativi alla riqualificazione della periferia Est.
A cura di Nico Falco
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Salvatore Coppola, l'ingegnere ed ex collaboratore di giustizia ucciso a San Giovanni a Teduccio, potrebbe essere stato ammazzato per contrasti nati all'ombra degli affari immobiliari di Napoli Est, settore in cui aveva concentrato le sue attività imprenditoriali. É la pista più "calda" sull'agguato, che per modalità pare essere di matrice camorristica, avvenuto nel parcheggio del supermercato Decò la sera del 12 marzo, lungo il corso Protopisani, tra le principali strade del quartiere e a quell'ora ancora affollata.

Il 65enne, originario proprio di San Giovanni a Teduccio, molti anni fa era stato coinvolto in diverse inchieste giudiziarie: era stato individuato come "sodale" di un geometra accusato di avere bloccato le Dia (dichiarazioni di inizio attività) di molti imprenditori di Napoli Est per poi sbloccarle a suon di tangenti. Era stato arrestato nel 2009, accusato di riciclaggio per conto della camorra tra Campania, Toscana e Lombardia; per quella vicenda aveva incassato una condanna. Dal 2009 al 2011 era stato collaboratore di giustizia.

Negli anni successivi era stato sentito come teste in alcuni processi di camorra incentrati sulle infiltrazioni dei clan a Roma: Coppola, che in quei procedimenti non risultava coinvolto, aveva raccontato di avere conosciuto personalmente per motivi imprenditoriali sia il boss Vincenzo Mazzarella, sia Domenico Pagnozzi, ritenuto capo del clan omonimo con base in Irpinia e ramificazioni a Roma, e Michele Senese, uomo di riferimento del clan Moccia nella Capitale.

Negli ultimi tempi il 65enne aveva riaperto un ufficio a San Giovanni a Teduccio, a pochi metri dal parcheggio del supermercato dove è stato ucciso. Era tornato nel suo quartiere, dove evidentemente non riteneva di essere in pericolo, e si stava occupando di attività immobiliari nella periferia Est, area interessata da vari interventi di riqualificazione. L'ipotesi è che proprio questi interessi potrebbero averlo portato nuovamente in un terreno pericoloso.

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