“Indagini sugli appalti per tenere lontana la camorra: in un anno 34 interdittive antimafia”

Prevedere le mosse della malavita organizzata, anticipare i tentativi di mettere le mani sui grandi appalti per stroncarli sul nascere. Evitare, in altre parole, che i soldi in arrivo a Napoli finiscano nelle casse dei clan. È uno degli obiettivi in itinere dei carabinieri del Comando Provinciale di Napoli, che individuano l'area occidentale di Napoli come una delle più critiche, sia per la geografia criminale attuale, sia per i finanziamenti futuri, prima di tutti quelli, gli ennesimi, stanziati per la bonifica dell'ex Italsider.
"Abbiamo il dovere etico e morale di assicurare che questo denaro venga speso nel migliore dei modi possibile e lontano dalla criminalità organizzata – spiega a Fanpage.it Christian Angelillo, comandante del Reparto Operativo di Napoli – ci sono impegni investigativi già svolti, come quello che ha portato all'arresto dei vertici dei Mazzarella, clan che mira non solo al controllo territoriale ma anche ai grandi interessi finanziari. Lo sforzo più importante è orientato anche verso le interdittive antimafia: quest'anno, su nostra proposta, ne sono state emesse 34. E c'è l'attività di monitoraggio sugli enti locali, che ha portato allo scioglimento di versi Comuni della provincia di Napoli".
E, parlando di appalti, è impossibile non pensare all'area ovest, dove il PNRR prevede interventi per centinaia di milioni di euro. "L'area occidentale – prosegue Angelillo – è una delle zone critiche di Napoli, principale hub cittadino per gli stupefacenti. Caivano e la periferia occidentale rappresentano oggi quello che nei primi anni duemila erano Secondigliano e Scampia".