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Incidenti stradali a Napoli, il Comune ha l’autovelox ma non si può usare: “Problema nazionale, va risolto”

A Napoli il Comune ha un autovelox funzionante, approvato e aggiornato recentemente. Ma non lo può usare per controllare gli eccessi di velocità. Ecco il motivo.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Immagine di repertorio
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Sono 21 i morti sulle strade a Napoli nel 2024, 61 gli incidenti stradali con feriti gravi. Da tempo comitati di cittadini e associazioni civiche chiedono di abbassare i limiti di velocità sulle strade cittadine e di utilizzare gli autovelox per fare i controlli con l'obiettivo di ridurre il numero di sinistri.

Il Comune di Napoli, in effetti, ha un autovelox mobile – tecnicamente un tele-laserapprovato e perfettamente funzionante, per misurare l’eccesso di velocità di auto e moto sulle strade. Ma non si può usare. Il motivo? Non è omologato. “Il dispositivo – spiegano a Fanpage.it dalla Polizia Municipale – funziona correttamente. È stato anche tarato, perché i tele-laser vanno riconfigurati ogni 2 anni. Ma non può essere utilizzato”. Le multe elevate in questo modo sarebbero impugnate, ci sarebbero migliaia di ricorsi, e alla fine rischierebbero di essere cancellate, con un enorme danno erariale per l’amministrazione.

L’ordinanza della Cassazione sugli autovelox

Come è possibile tutto questo? In realtà il problema non è napoletano, ma nazionale. Quasi tutti gli strumenti analoghi in Italia in questo momento sono autorizzati ma non omologati. Una questione che tiene ormai in scacco centinaia di comuni in tutt’Italia e che recentemente ha raggiunto dimensioni gigantesche. La normativa non è chiara sull’uso dei due termini di “omologazione” e “approvazione”.

La Cassazione, il supremo organo giudiziario, è intervenuta recentemente sulla questione, con l’ordinanza 10505 del 2024 del 18 aprile scorso, ed ha confermato che i due termini non sono sovrapponibili. La conseguenza è che le multe per eccesso di velocità fatte con un autovelox approvato, ma non omologato, non sono valide. Dopo l’ordinanza, infatti, i ricorsi sono fioccati in tutt’Italia, si contano una 30ina di sindaci denunciati, autovelox sequestrati in varie regioni. Per evitare contestazioni e danni erariali, molte amministrazioni hanno spento gli apparecchi.

A Napoli proteste per gli incidenti mortali

Il tema dell’uso degli autovelox a Napoli è tornato d’attualità dopo la morte della mamma di 42 anni, investita e uccisa da un’auto in via Marina mentre attraversava la strada, sulla corsia preferenziale, dopo aver accompagnato i due figli a scuola. L’episodio ha commosso tutta la città, che si è stretta nel dolore per la terribile tragedia. Mamme e cittadini sono scesi in strada per protestare contro le morti bianche.

Il sindaco Gaetano Manfredi è intervenuto, assicurando l’impegno dell’amministrazione per rafforzare la sicurezza sulle strade e anticipando la volontà di abbassare il limite di velocità a 30 km orari su quelle più pericolose. Ma come controllare gli eccessi senza gli autovelox resta un rebus da risolvere.

In città 21 morti per incidenti stradali nel 2024

A pesare restano i numeri dei morti sulla strada: 21 in soli 9 mesi nel 2024, meno comunque dei 35 decessi del 2023, ma comunque troppi e inaccettabili. Il Comune di Napoli però ha deciso di prendere un’altra strada. Mentre l’ipotesi di usare gli autovelox è stata messa in stand by, in attesa di un chiarimento normativo – che potrebbe arrivare dal prossimo Codice della Strada – il Municipio ha deciso di investire ingenti risorse per installare le strisce pedonali rialzate e i semafori. In cantiere ci sono nuovi progetti per circa 1,2 milioni di euro.

L’ipotesi autovelox, quindi, resta in piedi, in attesa che si chiarisca la questione a livello nazionale. Le richieste perché si possa tornare ad usare anche questi dispositivi sono molte. In questa direzione vanno le richieste dell’Anci al Governo e al Parlamento e le sollecitazioni arrivate dai Comandanti della Polizia Locale delle città metropolitane.

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