Incidente Funivia del Monte Faito

Incidente Funivia Faito, indagini su manutenzioni, vento e freni. In un video gli istanti prima del crollo

Inchiesta della Procura: manutenzioni, freni e vento sotto i riflettori dei pm. Oggi i familiari delle vittime a Napoli.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Giorni di lutto a Castellammare per la tragedia della Funivia del Faito del Giovedì Santo, il 17 aprile. Le 4 vittime del crollo della cabina di monte sono state tutte identificate nella giornata di ieri: si tratta dei cittadini britannici Graeme Derek Winn, 65 anni, e di sua moglie Elaine Margaret Winn, 58 anni, appassionati di viaggi e moto, in vacanza in costiera sorrentina, di Janan Suliman, ragazza araba di 25 anni con cittadinanza israeliana, e del macchinista dell'Eav, Carmine Parlato, 59 anni di Vico Equense. L'unico sopravvissuto, Thabet Suliman, di 23 anni, fratello di Janan, studente di ingegneria, ieri è stato operato all'Ospedale del Mare di Napoli, le sue condizioni restano gravi.

Mercoledì 16 aprile, il cavo traente della Funivia, aperta il 10 aprile scorso, si è spezzato, lasciando le due cabine, a monte e a valle, sospese nel vuoto. Per quella a valle sono stati tratti in salvo tutti i passeggeri facendoli calare con una fune. Con la cabina a monte, diretta a Castellammare di Stabia, invece, si sono persi i contatti. La cabina è precipitata in un dirupo, in una zona fitta di alberi, sfracellandosi al suolo. L'impatto è stato violentissimo. Quattro dei 5 passeggeri a bordo sono morti, uno solo è sopravvissuto. Oggi a Napoli sono attesi i familiari dei due cittadini arabi con cittadinanza israeliana.

Janan Suliman, una delle vittime
Janan Suliman, una delle vittime

Sulla vicenda sono aperte le indagini. Inchiesta della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, retta da Nunzio Fragliasso, per disastro colposo e omicidio colposo plurimo. Al momento si procede contro ignoti. L'impianto a fune è stato totalmente sequestrato dalla magistratura, che dovrebbe disporre anche le autopsie sui corpi delle vittime. Sotto i riflettori dei pm, il funzionamento dei freni, le manutenzioni e il vento. L'Eav, la società guidata dal presidente Umberto De Gregorio, che gestisce l'impianto a fune, ha assicurato che tutte le manutenzioni sono state eseguite correttamente. La documentazione è stata consegnata l'8 aprile, prima della riapertura al pubblico, dopo la pausa invernale. Il ministero dei Trasporti ha confermato che a marzo anche gli ispettori Ansfisa, l'Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria, avevano ispezionato l'impianto senza riscontrare anomalie. Resta da capire come si sia spezzato il cavo di acciaio, che trae la funivia. Quest'ultimo è stato sottoposto ad una lunga operazione di recupero da parte dei vigili del fuoco, in quanto era caduto su case e binari della Circumvesuviana.

Il video degli istanti prima della caduta

Giovedì sera il procuratore Nunzio Fragliasso, accompagnato dall'aggiunto Giovanni Cilenti e dal sostituto Giuliano Schioppi, si è recato sul luogo della tragedia per una prima ispezione, proseguita venerdì. Gli inquirenti hanno sottoposto a sequestro le due stazioni: quella a monte alla quale la cabina precipitata era quasi arrivata e quella a valle. Sequestrati anche i piloni, le due cabine e il cavo. Il veicolo caduto è stato ritrovato quasi a metà percorso, tra il secondo e il terzo pilone.

In un video, ripreso dalla stazione a monte, sarebbero ripresi gli ultimi istanti prima del crollo. Secondo le prime informazioni, sembrerebbe che la cabina stesse rientrando verso la stazione, quando, una ventina di secondi prima dell'arrivo, il cavo si sia improvvisamente sganciato e sia scivolata all'indietro, schiantandosi contro un pilone e precipitando al suolo. Ieri, intanto, è stata riattivata l'erogazione elettrica per 464 utenze della zona di Castellammare di Stabia, staccata per consentire il recupero del cavo di acciaio.

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