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Inchiesta rifiuti a Giugliano: il giudice dice no all’arresto per il sindaco Pirozzi e l’ex Poziello

Divieto di dimora e sospensione rispettivamente per un ex assessore comunale di Giugliano e un dipendente comunale di Marano, l’inchiesta sulle gare d’appalto per la gestione rifiuti nei due comuni del Napoletano.
A cura di Nico Falco
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Il sindaco di Giugliano Nicola Pirozzi e l'ex sindaco Antonio Poziello
Il sindaco di Giugliano Nicola Pirozzi e l'ex sindaco Antonio Poziello

Due provvedimenti cautelari, uno di divieto di dimora nel comune di Napoli e l'altro di sospensione dai pubblici uffici, sono stati eseguiti oggi, 9 gennaio, nei confronti di Luigi Grimaldi, ex assessore all'Ambiente del Comune di Giugliano in Campania, e di Domenico Abbatiello, dipendente del Comune di Marano, accusati di turbativa d'asta e corruzione. I due sono indagati nell'inchiesta della Procura di Napoli Nord su un presunto sistema di appalti truccati nel settore della gestione rifiuti che avrebbe coinvolto le amministrazioni dei due Comuni del Napoletano.

Contestualmente sono stati disposti sette sequestri preventivi, per un totale di circa 200mila euro, nei confronti di altrettanti indagati, corrispondenti alle somme che secondo gli inquirenti avrebbero percepito come corruzione. Nella stessa inchiesta sono indagati l'attuale sindaco di Giugliano in Campania, Nicola Pirozzi, e il suo precedessore, Antonio Poziello: per loro la Procura ha chiesto gli arresti domiciliari ma il gip ha rigettato non ravvisando esigenze cautelari.

Il sistema di appalti truccati

Le indagini sono state avviate nel 2018 e sono andate avanti per circa 3 anni. Secondo la ricostruzione degli inquirenti esisteva un "sistema" costituito da dipendenti ed amministratori di Marano e Giugliano che, con la complicità di alcuni imprenditori e faccendieri, avevano manipolato l'aggiudicazione degli appalti nell'ambito dell'affidamento del servizio integrato di raccolta dei rifiuti.

L'inchiesta era partita dal comune di Marano e si era poi estesa a quello di Giugliano dove, tra le gare d'appalto sospette, è stata individuata quella da 122 milioni di euro (settennato 2020-2027); in questa sarebbero stati coinvolti l'ex sindaco di Giugliano e l'allora Provveditore alle Opere Pubbliche di Napoli , entrambi destinatari di un sequestro preventivo da 45mila euro ciascuno.

Nel corso delle attività investigative sono stati già sequestrati 60mila euro e un orologio di valore, che sarebbero stati promessi all'ex assessore comunale perché favorisse un imprenditore, e circa 350mila euro, secondo gli inquirenti frutto di tangenti destinate a dirigenti del settore e custoditi altrove.

Respinti i domiciliari per Pirozzi e Poziello

Nell'ambito della stessa inchiesta sono indagati Nicola Pirozzi ed Antonio Poziello, rispettivamente attuale ed ex sindaco di Giugliano in Campania. Per loro la Procura aveva invocato gli arresti domiciliari ma il gip di Napoli Nord ha rigettato le richieste; bisogna attendere se la Procura farà ricorso al Tribunale del Riesame.

In merito a Poziello, il gip ha negato gli arresti non ravvisando esigenze cautelari tali da rendere necessaria una misura cautelare: attualmente non ricopre alcuna carica politica e, inoltre, il pensionamento del provveditore, e il cambio dei vertici dell'azienda coinvolta, ovvero le persone con cui Poziello si interfacciava, rendono non configurabile il rischio di reiterazione del reato.

Le posizioni dei due indagati sono diversificati. Pirozzi si è sospeso anche dal Pd due mesi fa, quando ha saputo di essere indagati (quando sono stati fissati gli interrogatori preventivi davanti al gip per effetto della riforma Nordio) mentre Poziello si è dimesso dall'incarico di consigliere comunale.

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