Inchiesta Corte dei Conti sul servizio idrico in Campania, 90 milioni di danno erariale, 13 indagati: c’è anche Caldoro
Inchiesta della Corte dei Conti sul servizio idrico in Campania. La Procura contabile ha emesso 13 inviti a dedurre per presunte irregolarità che sarebbero state commesse tra il 2013 e il 2018 nella gestione del servizio idrico integrato in 76 comuni delle province di Napoli e Salerno e che avrebbero provocato un danno erariale da circa 90 milioni di euro. Tra i destinatari degli inviti ci sono anche componenti dell'ex giunta regionale guidata dall'allora presidente Stefano Caldoro, oggi consigliere regionale e leader dell'opposizione, che ha commentato: "Sul servizio idrico in Campania la mia giunta è sempre stata scrupolosa e trasparente".
La Procura contabile: "Danno erariale da 90 milioni"
L'inchiesta, condotta dai pubblici ministeri contabili Davide Vitale e Flavia Del Grosso, indagini affidate al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, si concentra sul mancato trasferimento in concessione d'uso di alcune opere regionali al concessionario, che, da un lato, non avrebbe permesso l'efficientamento del servizio idrico integrato e, dall'altro, ne avrebbe fatto indebitamente e dannosamente ricadere i costi di gestione sul bilancio regionale, gravando sulla fiscalità diffusa regionale e non sulla tariffa. In sostanza, secondo la procura contabile, la Regione Campania si sarebbe accollata, nel tempo, costi che avrebbero potuto trovare copertura nella tariffa da applicare all'utenza, con gravi ripercussioni sulle finanze regionali. Il presunto danno erariale ammonterebbe a circa 90 milioni di euro.
Inviti a dedurre per 13 amministratori e manager
Tra i destinatari degli inviti a dedurre ci sono oltre a Stefano Caldoro, anche Giovanni Romano, Guido Trombetti, Eduardo Cosenza, assessore al Comune di Napoli, Gaetano Giancane, Fulvio Martusciello, attualmente eurodeputato di Forza Italia e coordinatore regionale del partito, Anna Caterina Miraglia, Severino Nappi, Daniela Nugnes, Ermanno Russo, Pasquale Russo e Sergio Vetrella. Nonché Sabino De Blasi, presidente del Consiglio di Amministrazione della Gori Spa, chiamata a chiarire il motivo per il quale si sarebbero effettuate le riscossioni malgrado il trasferimento delle competenze da parte della Regione non sia mai avvenuto. I destinatari degli inviti a dedurre potranno chiarire la propria posizione presentando le loro controdeduzioni nei prossimi giorni.
L'indagine della Guardia di Finanza
Secondo la Procura della Corte dei Conti, negli anni dal 2013 al 2018, la violazione della normativa ambientale nazionale che imponeva, tra le varie, il trasferimento di tutte le opere e infrastrutture idriche, gestite dalla Regione Campania, alla società concessionaria, la quale ne doveva assumere i relativi oneri, nel rispetto dei principi di efficacia, di efficienza e di economicità. Nonostante molteplici incontri, atti e delibere che stabilivano modalità e tempistica del trasferimento delle opere, la Regione Campania e la società concessionaria non avrebbero mai concretizzato quanto concordato, ad eccezione del trasferimento di pochissimi impianti.
Caldoro: "Mia giunta sempre scrupolosa e trasparente"
L'ex governatore della Campania, Stefano Caldoro, in una nota, ha poi commentato:
"Trasparenza ed interesse dei cittadini, nell'attività della Giunta per la soluzione della problematica del Servizio Idrico Integrato campano, sono state sempre le priorità. La mia Giunta ha curato, con il massimo scrupolo e la consueta trasparenza, la problematica del Servizio Idrico, nata in anni lontani e proseguita, nel suo evolversi, con altri atti adottati dalla successiva Giunta regionale. Problemi complessi di una una società a rilevanza pubblica, che rischiava di lasciare la gestione degli impianti ed il licenziamento di migliaia di lavoratori, e con cittadini a rischio di un insostenibile caro bollette".
E conclude:
"Ogni scelta è stata valutata e adottata solo dopo un'attenta istruttoria con gli organi tecnici e amministrativi, che hanno messo in esecuzione l'indirizzo politico deliberato dalla Giunta, confortata dalla preventiva valutazione dei servizi di controllo interno. Nell'ottica della fattiva collaborazione tra organi istituzionali, forniremo alla Corte dei conti gli elementi richiesti per fare la massima chiarezza su una problematica che affonda le proprie radici prevalentemente su questioni interpretative di complesse norme nazionali e regionali per chiarire definitivamente anche la chiamata in causa della Giunta coinvolta su un'ipotesi, peraltro, meramente sussidiaria".