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Incendio Venere degli stracci, Simone Isaia ai domiciliari: “Sta tornando a vivere”

Simone Isaia, condannato per l’incendio della Venere degli stracci, è da un mese ai domiciliari in una casa d’accoglienza: “Il ragazzo è rinato”
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Da un mese, Simone Isaia è ai domiciliari in una casa di accoglienza. Il 32enne napoletano, che era stato condannato in primo e secondo grado come responsabile dell'incendio della Venere degli stracci in piazza Municipio il 12 luglio 2023 a Napoli, "sta riprendendo vita", come ha spiegato don Franco Esposito, direttore dell'Ufficio per la Pastorale Carceraria della Diocesi di Napoli e cappellano del carcere di Poggioreale.

La vicenda fece il giro del mondo: l'installazione andò rapidamente in fiamme e, dopo poche ore, venne arrestato il responsabile. Fin da subito però in molti si schierarono in favore del giovane, che ha alle spalle una storia problematica, e lo stesso artista Michelangelo Pistoletto lo aveva pubblicamente perdonato. Simone Isaia venne condannato in primo grado a 4 anni di reclusione, mentre in appello la pena è stata ridotta a 2 anni e 6 mesi, dopo che il reato è passato da incendio doloso a danneggiamento seguito da incendio. A quel punto, ad aprile, per lui sono scattati anche i domiciliari. La nuova installazione, intanto, ha ripreso il suo posto in piazza del Municipio, come se nulla fosse mai accaduto.

"È un ragazzo che è rinato, si impegna nelle attività, nei laboratori e poi dà anche il suo contributo all'andamento della casa", spiega don Franco Esposito, che gestisce anche la casa di accoglienza "Liberi di volare" dove il giovane si trova adesso, "Simone non aveva assolutamente bisogno del carcere e addirittura gli erano stati dati 4 anni di reclusione. Per fortuna, grazie alle manifestazioni, alla raccolta di firme e all'intervento di don Mimmo ha ricevuto questo affidamento presso la casa di accoglienza".

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