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Incendio nel campo rom di Barra, le famiglie ospiti dell’ex scuola Deledda di Soccavo

Sono arrivate in serata all’ex scuola Deledda di Soccavo le 33 famiglie, per un totale di 120 persone, sgomberato dal campo rom di Barra dopo lo spaventoso incendio dell’altro giorno che ha distrutto il campo. Ancora da capire l’esatta dinamica della vicenda, intanto proseguono le indagini e i campionamenti dell’aria.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Sono 33 le famiglie sfollate dal campo rom di Barra, nella periferia orientale di Napoli, dopo il vasto incendio dell'altro giorno che ha richiesto oltre 12 ore di lavoro da parte dei vigili del fuoco partenopei. Trentatré famiglie per un totale di 120 persone sono state portate già questa sera all'interno dell'ex istituto scolastico Deledda, in via Cassiodoro nel quartiere di Soccavo.

Lo ha annunciato il comune di Napoli, che ha poi spiegato che nelle prossime ore arriveranno anche i pacchi alimentari per gli ospiti della struttura, che già dal 2005 era stata convertita in centro di Prima Accoglienza "nel contesto dell'ondata migratoria dei rom rumeni", spiegano da Palazzo San Giacomo, "e che nel tempo è stato trasformato in Centro di Accoglienza e punto di riferimento per la progettazione rivolta ai Rom rumeni". Alla riunione operativa di oggi hanno preso parte le assessori alla protezione civile Rosaria Galiero e al welfare ed ambiente Donatella Chiodo. "Il tavolo operativo del Comune, che ha informato immediatamente degli esiti della riunione la Prefettura, resta convocato per seguire tutti gli altri aspetti, anche quelli di natura ambientale e di bonifica dell'area", conclude la nota di Palazzo San Giacomo. Nelle prossime ore si capirà qualcosa di più sull'enorme incendio divampato, che ha lambito anche l'autostrada: l'obiettivo ora è capire se nell'aria si siano liberate sostanze tossiche e pericolose per la salute, e sotto questo punto di vista fondamentale saranno gli esami dei tecnici dell'Arpac. Soltanto dopo infatti si potrà pensare ad una bonifica dell'area andata in fiamme.

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