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Incendio nel bar del fratello del boss Troncone a Fuorigrotta, in fiamme il tendone. Un arrestato

Il raid nella notte in via Caravaggio, Napoli Ovest; indagini della Polizia, arrestato un 31enne. Due giorni fa a fuoco l’ex caffetteria del boss.
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio
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Dopo l'ex caffetteria del boss, ora quella del fratello: in fiamme, questa notte, il tendone esterno del bar Troncone, in via Michelangelo da Caravaggio, a Fuorigrotta. Per l'incendio è stato arrestato un 31enne della Costa d'Avorio con precedenti di polizia. Il titolare dell'attività non risulta legato legato a logiche criminali né tantomeno coinvolto in dinamiche di camorra, ma potrebbe essersi trattato di una intimidazione trasversale: l'uomo è infatti il fratello di Vitale Troncone, ritenuto dagli inquirenti boss del quartiere di Napoli Ovest, attualmente detenuto, il cui gruppo è di recente in rotta con gli altri della stessa zona e con quelli di Bagnoli.

Incendio doloso al bar Troncone, un arrestato

Il locale, molto noto nell'area Ovest, si trova al confine tra Fuorigrotta e Soccavo, all'incrocio tra via Michelangelo da Caravaggio e via Cassiodoro. A quanto si apprende le fiamme, di natura dolosa, non avrebbero raggiunto l'interno dell'attività e i danni sarebbero limitati soltanto al tendone e a parte dell'area esterna. Sul posto è intervenuta una pattuglia dell'Ufficio Prevenzione Generale della Questura di Napoli. I poliziotti, nel corso delle indagini, svolte anche visionando le telecamere dell'attività commerciale, hanno identificato il responsabile: si tratta di un 31enne ivoriano, rintracciato e bloccato poco dopo in via Cassiodoro; l'uomo è stato arrestato per incendio.

La pista dell'intimidazione al fratello

Il raid potrebbe non essere diretto al titolare dell'attività di via Caravaggio, totalmente estraneo a contesti malavitosi, ma al fratello. E potrebbe essere collegato ad un altro episodio avvenuto di recente: lo scorso 2 giugno era stata data alle fiamme la saracinesca della caffetteria Monti di via Caio Duilio, aperta di recente nei locali che fino allo scorso gennaio, quando scattò il sequestro, ospitava la "Caffetteria Troncone", di proprietà della famiglia di Vitale Troncone e dove il presunto boss venne gravemente ferito nella mattina del 23 dicembre 2021, quando i sicari gli spararono al volto incuranti della folla.

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