Incendio mortale nel B&B a Napoli: la struttura aveva più attività nel palazzo. Indagini su sauna e prese elettriche

Tragedia in piazza Municipio, ulteriori accertamenti per verificare la regolarità della struttura. Ingenito (Abbac): “Risulta una sola Scia amministrativa”
A cura di Antonio Musella
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Il locale in cui è avvenuto l'incendio e la vittima, Emanuela Chirilli
Il locale in cui è avvenuto l'incendio e la vittima, Emanuela Chirilli

L'incendio scoppiato nella casa vacanze di Piazza Municipio a Napoli, dove ha perso la vita la turista Emanuela Chirilli, rischia di aver scoperchiato una situazione di regolarità quanto meno da accertare. Innanzitutto non si tratta di un bed and breakfast, ma di una casa vacanze, le due forme di struttura extralberghiera hanno infatti normative e fiscalità diverse.

Come b&b può essere considerata solo una camera affittata dal residente dell'appartamento e viene considerata come integrazione al reddito. Norme diverse invece regolano gli affittacamere e le case vacanza, sia dal punto di vista fiscale che dal punto di vista delle norme di sicurezza. "Il Covo degli Angioini", questa è la struttura dove si è sviluppato l'incendio che ha portato alla morte di Emanuela Chirilli, ha infatti più appartamenti all'interno dello stesso palazzo, ma, da come dichiarato dal presidente dell'ABBAC, Agostino Ingenito, risulterebbe una sola SCIA amministrativa nei registri comunali.  Le indagini sulle cause dell'incendio mortale vertono su malfunzionamenti e corto circuito: o nella sauna o in una multipresa elettrica.

Al civico 84 di Piazza Municipio più case per lo stesso gestore

Basta entrare nel palazzo al civico 84 di Piazza Municipio per rendersi immediatamente conto di essere davanti ad un esempio dell'aumento delle attività ricettive nella città di Napoli. In questo stabile, esattamente di fronte al molo Beverello, la stragrande maggioranza degli alloggi sono B&b o case vacanze. Sopravvive qualche studio professionale e qualche sede di società armatoriale, vista la vicinanza al porto, ma sembra davvero non abitarci nessuno.

Poca voglia di parlare in portineria, ed anzi, i giornalisti sono stati ben presto allontanati dall'androne dello stabile. Ma è proprio sull'uscio che abbiamo incontrato due turisti umbri che alloggiano anche loro, da come raccontano, al "Covo degli Angioini", ma su un altro piano, al terzo, mentre l'incendio si è sviluppato in una casa del settimo piano. Una testimonianza che racconta come la stessa struttura aveva più alloggi all'interno dello stesso palazzo.

Sul luogo della tragedia è arrivato anche Agostino Ingenito, presidente dell'ABBAC, l'associazione di settore di b&b e case vacanze: "Secondo la normativa ogni casa deve avere una sua SCIA amministrativa – spiega – in questo caso almeno una SCIA risulta. Poi bisognerà vedere i controlli con il SUAP comunale, in che modi e in che termini avesse più appartamenti". Di certo quindi non si tratta di un b&b, bisognerà appunto verificare come e se, la strutture fosse registrata amministrativamente. "Potrebbe avere una licenza di affittacamere che gli consentirebbe di avere più appartamenti, ma mi rendo conto che il riferimento è al tema della continuità alberghiera. C'è un limite all'interno dello stesso stabile per poter svolgere un'attività ricettiva extralberghiera, in quel caso il controllo della Guardia di Finanza riscontrerebbe una continuità alberghiera che non ha nulla a che fare con la nostra attività". Solo i controlli incrociati potranno dirci se tutto è davvero in regola. Intanto l'ABBAC assicura che farà luce: "Di certo anche noi faremo i controlli sulla struttura in questione" sottolinea Ingenito.

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Le misure di sicurezza: "Doveva esserci il segnalatore di fumo"

Secondo le prime ricostruzioni dei vigili del fuoco, l'incendio scoppiato al settimo piano nella casa vacanze sarebbe partito da un malfunzionamento di una presa elettrica, una multipresa. Ma tutta la vicenda è ancora in corso di accertamento. Leggendo le recensioni alla struttura, si evidenzia come i problemi di malfunzionamento dell'impianto elettrico erano stati già segnalati da altri utenti. In particolar modo, 5 mesi fa, una recensione racconta di come al contatto con il rubinetto della doccia l'utente abbia preso una scossa elettrica. Da come si legge, nonostante la segnalazione al gestore nessuno sarebbe andato a controllare durante la permanenza dell'utente. "Le norme di sicurezza dicono che deve esserci almeno un estintore di 6kg per almeno 200 metri quadrati – spiega Ingenito – ed un segnalatore antifumo. Sono norme stabilite dalla legge del dicembre del 2023″.

Nel caso specifico sembrerebbe che almeno i segnalatori antifumo non sarebbero presenti nell'appartamento: "È evidente che il segnalatore di fumo doveva essere in funzione". Intanto la tragedia di Piazza Municipio non fa altro che segnalare ulteriormente il problema della turistificazione selvaggia della città di Napoli, tema su cui Fanpage.it è più volte intervenuta. "Noi stiamo facendo tanti controlli e li stiamo facendo insieme al Comune di Napoli – garantisce Ingenito – grazie a questi importanti controlli noi siamo certi che gli annunci illegali sulle piattaforme scompariranno. Non è colpa del turismo se ci sono gli abusivi, non è colpa del turismo se c'è mercato, questo flusso sta portando tanto lavoro a tante persone".

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