Incendio di Caivano, Arpac dice che il livello della diossina è “sotto i limiti”. Scuole riaperte da lunedì

L'incendio all'industria Chimpex dell’area Asi di Pascarola, frazione del comune di Caivano, provincia di Napoli, ha spaventato e spaventa chi vive nel popoloso centro dell'hinterland. Dal 9 aprile scuole chiuse, idem i parchi, ville e cimiteri comunali. E ora il Comune – da tempo c'è ormai un commissario straordinario – ha disposto la revoca di queste disposizioni. Motivo? È arrivato il responso delle analisi di Arpac, l'agenzia di protezione ambientale regionale, sugli inquinanti diffusi nell'aria dal rogo. Molta gente è tuttavia ancora preoccupata dei ricaschi che potrà avere quest'ennesimo disastro su una zona già complicata dal punto di vista ambientale – Caivano ricade in pieno in quell'area definita "Terra dei fuochi" a causa dei roghi tossici e illegali di spazzatura.

I livelli di diossine rilevati dopo l’incendio divampato il 9 aprile – dice Arpac – sono inferiori ai valori di riferimento. Un primo campionamento era stato eseguito nelle 24 ore tra il 9 e il 10 aprile nei pressi del sito interessato. In una nota si spiega che l’eventuale attivazione di ulteriori prelievi sui terreni potenzialmente contaminati dagli inquinanti ricaduti a terra sarà valutata in base all’evoluzione dei dati disponibili.

Secondo le prime informazioni fornite dai Vigili del Fuoco, l’incendio si sarebbe sviluppato durante il travaso di un’autobotte di acetone (dimetilchetone), un solvente usato anche nella produzione cosmetica (si usa ad esempio come solvente per rimuovere lo smalto per unghie) nel serbatoio dell’impianto.
Rispetto all’aggiornamento fornito nei giorni scorsi, Arpac conferma l'assenza di superamenti dei limiti di legge, ma segnala valori elevati di benzene e toluene registrati presso la stazione fissa di Caivano Stir. Nella stessa fascia oraria della giornata precedente, anche il laboratorio mobile aveva rilevato concentrazioni medie orarie di toluene. L’Arpac precisa che si tratta di valori elevati ma non oltre soglia, poiché la normativa non prevede limiti orari per il benzene (solo una media annua) e non stabilisce limiti per il toluene. Picchi nella concentrazione di queste sostanze, seppur meno intensi, sono stati rilevati anche nelle stazioni di Acerra e Pomigliano d’Arco, compatibili con i livelli registrati in quelle aree anche prima dell’incendio.