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Incendio devasta il “Buco Pertuso”, locale della movida al centro storico di Napoli

Un grosso incendio ha devastato il “Buco Pertuso”, locale del centro storico di Napoli. Il proprietario sui social spiega: “Per i pompieri è di origine dolosa”
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Un incendio è scoppiato questa notte in via Giovanni Palladino, in pieno centro storico di Napoli. Le cause sono ancora da accertare, ma ad andare in fumo è stato il locale "Buco Pertuso", uno dei simboli della movida partenopea in quella che è la zona universitaria. Fortunatamente l'orario in cui le fiamme sono divampate era quello di chiusura: nessuna conseguenza, dunque, per le persone, ma tutto lo sconforto da parte dei proprietari, che sui social hanno rassicurato che "ci batteremo ancora per tornare pietre come diamanti. Vi vogliamo vicini, grazie a tutti".

A raccontare la vicenda è stato lo stesso proprietario, con un lungo post sui social, partendo da quando è stato contattato in piena notte, alle 4.19, dalla polizia. "Mi squilla il cellulare per tre volte da un numero sconosciuto, penso “ah che scherzo del ca**o”, poi un’altra telefonata da un numero “visibile”. Mando un messaggio chiedendo chi fosse e cosa volesse. Mi risponde con un messaggio telegrafico: "polizia, ha preso fuoco il locale". Mi precipito", ha spiegato, "in via paladino mentre nella testa ho le facce di chi ci affianca da dieci anni; sfilano in testa come se stessi facendo un giro di giostra. Anni di lavoro, incontri e bene da proteggere".

Lo scenario è di quelli più devastanti: l'incendio sarebbe di origine dolosa, come accennato dagli stessi pompieri al proprietario, anche se indagini sono ancora in corso da parte degli agenti della Polizia di Stato, intervenuti sul posto assieme ai pompieri. "Uno dei due ragazzi della polizia si avvicina", ha raccontato ancora il proprietario, e mi chiede se avessimo avuto qualche frizione con qualcuno. Gli rispondo perentorio di no che non ne ho ricordo. Non sono tanti dieci anni ma ne succedono di cose". A quel punto, una volta spente le fiamme, l'uomo o è entrato nel locale:

Mi avvolge una nebulosa scura, non respiro, mentre mi bagno i piedi con l’acqua che mi entra dalle scarpe. Santa acqua. Lo scroscio mi ridà un senso. Lo scorrere senza ritorno la migrazione senza dolore, la forza senza disfare le molecole. Santa acqua. Questo luogo è la nostra casa è un sogno con le pareti è un’idea ma anche cemento ancorato su pietra lavica. La città dove l’acqua è lava che diventa terra. Ci batteremo ancora per tornare pietre come diamanti. Vi vogliamo vicini. Grazie a tutti.

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