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Incendiano rifiuti industriali nel parco naturalistico, denunciati due braccianti a Poggiomarino

I carabinieri hanno denunciato due braccianti agricoli che stavano buttando e incendiando rifiuti nel parco naturalistico e archeologico della Longola, a Poggiomarino, in provincia di Napoli. L’area dello sversamento, circa 1.500 metri quadrati, è stata sottoposta a sequestro e verrà analizzata per verificare l’impatto ambientale.
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio
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Due braccianti agricoli sono stati denunciati dai carabinieri a Poggiomarino, in provincia di Napoli, per violazione delle norme in materia ambientale: sono stati sorpresi mentre buttavano e incendiavano dei rifiuti nella zona del parco naturalistico e archeologico della Longola. La coppia è stata individuata dai militari durante un servizio di pattugliamento del territorio; perlustrando l'area protetta, i carabinieri si sono accorti di un rogo in atto e, avvicinandosi per controllare, hanno scoperto che i due uomini stavano sversando rifiuti composti da residui di lavorazione tessile e vari arbusti e li stavano incendiando.

L'area dell'incendio e dello sversamento, per un totale di circa 1.500 metri quadrati, è stata sottoposta a sequestro e verranno effettuati accertamenti sul tipo di rifiuti sversati e sull'impatto ambientale, causato sia dalla presenza degli scarti sia dalla combustione. Indagini sono in corso per appurare la provenienza dei rifiuti che, con tutta probabilità, arrivavano da opifici delle vicinanze. È infatti verosimile che i due, poi risultati essere dei braccianti agricoli, fossero stati incaricati di liberarsi dei rifiuti pericolosi e che avessero scelto la zona del parco naturalistico perché non troppo vicino al centro abitato, nella speranza di non venire colti sul fatto.

Ieri un grosso incendio è divampato a Carinaro, in provincia di Caserta, dove le fiamme hanno avvolto i materiali plastici stoccati in una fabbrica che si occupa della produzione di ricambi per automobili; la nuvola di fumo che si è sprigionata ha invaso i centri di Carinaro e Teverola, i sindaci hanno chiesto ai cittadini di restare in casa in attesa delle rilevazioni dell'Arpac.

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