Inaugurato il Pulcinella di Gaetano Pesce: “Ironia sull’opera? Basta che se ne parli”

Inaugurato il Pulcinella senza testa di Gaetano Pesce alla presenza dei figli e del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi.
A cura di Luca Leva
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“Stiamo lavorando da circa due anni a questo progetto e l’opera è completamente fedele ai disegni di Pesce”. A chiarirlo è Silvana Annichiarico, curatrice dell’opera “Tu si ‘na cosa grande”, del designer ligure Gaetano Pesce, scomparso da poco.

Precisazione quasi necessaria dopo le polemiche e l’ironia che hanno invaso i social a causa della forma fallica dell’opera. “Evidentemente l’interpretazione di un opera è sempre soggettiva – sottolinea la curatrice –  e ci si è probabilmente fermati alla prima impressione” Secondi Annichiarico, profonda conoscitrice e studiosa delle opere di Pesce, “Una delle tematiche principali di Gaetano Pesce sarebbe proprio la “preminenza del femminile sul maschile”

“La veste tutta colorata e variopinta ci racconta che pulcinella ha mille identità – spiega – c’è una lettura che dice che pulcinella è anche ermafrodita, e qui c’è un pulcinella senza testa. Nella testa è concentrata tutta la parte maschile e lui gliel'ha tagliata per evidenziare la parte femminile. Tanto è vero che c’è anche uno spacco in fondo alla veste, uno potrebbe vedere anche in maniera po' maliziosa questo spacco che si apre in fondo alla veste. È una sorta di lanterna, di vulcano, da cui erutta questa grande energia vitale che è la creatività. Forse vuole darci anche un messaggio di speranza, un invito ad indossare anche noi questa maschera creativa e rigeneratrice per affrontare meglio la vita di tutti i giorni.

È bello che quest’opera abbia suscitato discussione ed interrogativi, e mi piace che abbia anche strappato un sorriso ai napoletani. La vogliamo vedere fallica? Evviva. C’è una cultura millenaria proprio qui in questa terra: abbiamo Pompei che è abitata da falli, da tintinnabula posti di fronte alle case che cercano di allontanare il malocchio”

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All’inaugurazione dell’opera erano presenti anche il figlio e la figlia di Gaetano Pesce. “Papà aveva ideato quest’opera quando eravamo in Costiera, tempo fa – ha ricordato il figlio, Jacopo Pesce – lui amava molto la sua terra e voleva fare questo dono a Napoli prima di andare via. Ce l’ha fatta giusto alla fine. Lasciamo libera l’immaginazione, ognuno pensi quello che vuole. Va bene che la gente ne parli”

Il Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha ammesso che, come tutti, quando ha visto l’opera non ha potuto non pensare ad un fallo. "Inizialmente, quando l'ho vista ho pensato quello che hanno pensato anche gli altri – ha dichiarato –  È stato il pensiero che penso sia arrivato a tutti che però è molto napoletano, quindi lo dobbiamo prendere anche come un pensiero di buon augurio. Ha stimolato molte discussioni. Anche io quando l'ho vista sono rimasto molto colpito, ma da Gaetano Pesce che è stato il massimo esponente design radicale, che ha fatto tante opere controverse e discusse, non ci potevamo aspettare diversamente"

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