In nome di D10S. Napoli venera Maradona anche dopo la morte: “Immortale come San Gennaro”
Ogni 30 ottobre migliaia di persone si radunano a Napoli in occasione del compleanno di Diego Armando Maradona (30 ottobre 1960, Lanus, Argentina), idolo indiscusso degli appassionati di calcio in tutto il mondo. Per l'occasione, a Napoli, la statua del Pibe de Oro ha lasciato il Museo Maradona, dove è custodita da Massimo Vignati, figlio dell'ex governante di Maradona e dell'ex custode dello stadio San Paolo.
La scultura di bronzo, forgiata dall'artista Domenico Sepe, ha attraversato la città, toccando tutti i luoghi più significativi della vita di Maradona a Napoli: da Vico Cariati, dove ha sede il museo, la statua si è fermata davanti al Maschio Angioino per poi proseguire a Posillipo in via Scipione Capece, dove Maradona ha abitato con la sua famiglia per i 7 anni in cui è rimasto a Napoli: "L'affetto dei tifosi era incontenibile e spesso Diego tornava a casa con la camicia strappata e senza i bottoni – racconta Giovanni Aiello, ex autista di Maradona – qui fuori c'erano sempre migliaia e migliaia di tifosi e giornalisti e quando Diego usciva, lo inseguivano. Da quando non c'è più sogno di andarlo a prendere, ma poi il sogno si interrompe". Ad accogliere la statua all'ormai abbandonato campo Paradiso di Soccavo, dove aveva sede il Calcio Napoli e Maradona si allenava coi compagni, Raffaella Iuliano, figlia di Carletto Iuliano, ex addetto stampa del Napoli.
Nel pomeriggio, la statua è approdata allo stadio Diego Armando Maradona, ex stadio San Paolo, dove ad accoglierla è stata il suo creatore: l'artista Domenico Sepe: "Rivedere la statua mi ha emozionato molto e mi ha riportato alla mente i giorni in cui l'ho modellata – racconta emozionato l'artista – Diego era un uomo vero, nel bene e nel male e i napoletani sanno riconoscere gli uomini veri". Dopo una tappa a San Giovanni, la scultura ha raggiunto la Masseria Cardone a Secondigliano, dove è stata accolta da Lucia Rispoli, mamma di Massimo Vignati ed ex cuoca e governante di Maradona: "Gli ho voluto bene come un figlio, amava tutto della cucina napoletana".
L'opera d'arte ha attraversato il quartiere Sanità e il centro storico di Napoli prima di raggiungere nuovamente il Museo Maradona, distante pochi metri dal murales di Diego ai Quartieri Spagnoli, dove in serata è esplosa la festa dei tifosi.