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In giro a Coroglio con un mitra, due arresti: aria tesa dopo la sfida al clan di Bagnoli

Due persone, ritenute vicine al gruppo Esposito, sono state arrestate ieri sera: avevano in auto una pistola mitragliatrice e un’ascia.
A cura di Nico Falco
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Una pistola mitragliatrice, un centinaio di cartucce, un passamontagna e uno scaldacollo. Un piccolo arsenale, quello che si portavano dietro due uomini in via Coroglio, a Bagnoli, finiti in manette dopo un controllo di Polizia: si tratta del 46enne Gennaro Spiezia e del 70enne Salvatore Iuliano; devono rispondere di porto illegale di armi e munizioni. L'episodio potrebbe essere legato alla "sfilata" armi in pugno del 6 settembre, quando una decina di giovani, provenienti da un altro quartiere, hanno attraversato le strade di Bagnoli mostrando anche un mitra ai passanti.

Trovati con le armi in auto a Coroglio

I due, entrambi con precedenti di polizia, sono stati intercettati intorno alle 22.20 di ieri, 17 settembre, dalle pattuglie dei commissariati Bagnoli e Pianura nell'area dei locali notturni di Bagnoli; fermati per un semplice controllo, sono apparsi agitati e quindi sono stati perquisiti. E nell'abitacolo sono state trovate le armi: la mitragliatrice VZ61 con matricola abrasa, 108 proiettili di diverso calibro, un’ascia e una mazza di legno di 50 cm. Sul motivo per cui fossero armati, nessuna spiegazione.

A Bagnoli la sfilata armi in pugno

Il 70enne è il padre di Diego Iuliano, attualmente sottoposto ai domiciliari e ritenuto vicino al clan Esposito, guidato da Massimiliano Esposito ‘o Scognato e indicato dall'Antimafia nell'ultima mappa della camorra come egemone a Bagnoli. Il ragazzo è stato indicato come componente del gruppo criminale dal collaboratore di giustizia Yusseff Aboumouslim, nipote ed ex braccio destro del capoclan, secondo il quale avrebbe partecipato alla gambizzazione di un uomo vicino ai Troncone come ritorsione per un debito di droga.

Il fatto che i due fossero armati, ritengono gli investigatori, potrebbe essere sintomo della tensione che si respira nel quartiere dopo la l'atto dimostrativo del 6 settembre che sarebbe stato diretto proprio al clan di Bagnoli e potrebbe essere partito dal vicino quartiere di Fuorigrotta.

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