
In diecimila ad Avellino per salutare la C, i Lupi biancoverdi tornano in B dopo 7 anni

Festa grande ad Avellino per l'ultima giornata di campionato, e l'addio alla Serie C: la squadra di Raffaele Biancolino, napoletano di Capodichino, ha vinto il campionato con un turno di anticipo ma non ha fatto sconti neanche all'Altamura, battuto 2-1 (dopo aver osservato un minuto di silenzio in memoria di Papa Francesco, che soltanto a gennaio scorso benedì una maglietta dell'Avellino: rituale che ha portato benissimo ai biancoverdi, che da allora non hanno più sbagliato un colpo) ed undicesima vittoria consecutiva per i biancoverdi, che chiudono una stagione da record. L'anno prossimo, in Serie B, derby già certo con la Juve Stabia, in attesa di capire se ci sarà anche la Salernitana, coinvolta nella lotta per non retrocedere. In ogni caso, ad Avellino la festa è scoppiata ormai già da una settimana.
Balconi con striscioni biancoverdi, bandiere e sciarpe in tutta l'Irpinia: per l'addio alla C, in diecimila ieri sera sono scesi in piazza per le vie del centro, in un lungo corteo di esultanza, dopo la festa all'interno dello Stadio Partenio. Ovazione per il presidente D'Agostino, che cinque anni fa rilevo una società sull'orlo del fallimento, riportandola in quella Serie B persa sette anni fa, proprio a causa della mancata iscrizione alla categoria. Festeggiamenti che continueranno anche nei prossimi giorni, in occasione della Supercoppa di Serie C, quando l'Avellino sfiderà Padone e Virtus Entella. Alla prima gara casalinga dei biancoverdi ci sarà anche la premiazione con il trofeo della Lega Serie C per la promozione ottenuta sul campo. Per una festa che, in Irpinia, continuerà ancora a lungo.