In centinaia bloccati in stazione a Sapri: il treno per la Calabria è troppo pieno e non parte
Troppa gente a bordo, impossibile rispettare le norme anti contagio e nemmeno quelle normali di sicurezza per mettersi in viaggio. E così il treno è rimasto bloccato, mentre centinaia di viaggiatori cercavano di capire come arrivare a destinazione, se aspettare che il convoglio che ripartisse, attendere i bus sostitutivi promessi dal capotreno (e che per parecchi minuti però non si sono visti) o se affidarsi a qualche soluzione di fortuna. È successo nel pomeriggio di oggi, 7 agosto, nella stazione di Sapri, a restare a piedi circa 300 persone, molte delle quali arrivate nella cittadina con il FrecciaBianca per prendere il secondo treno, regionale, delle 18:08 che arriva in Calabria.
Quando il treno è arrivato, con una decina di minuti di ritardo, la banchina era affollata. Troppa gente per un convoglio con soltanto due vagoni. Malgrado ciò, il personale ferroviario ha fatto ugualmente salire i passeggeri, che si sono prevedibilmente ammassati uno sull'altro cercando di trovare qualche centimetro quadrato in cui infilarsi. E, come era prevedibile, il treno si è riempito all'inverosimile. "Il capotreno ci ha detto che in quelle condizioni non saremmo ripartiti – racconta uno dei passeggeri a Fanpage.it – e che parte dei viaggiatori sarebbero dovuti scendere. Ne è nato un battibecco tra le persone che hanno cominciato a protestare e lui che ribatteva chiamandoli incivili per quella calca".
Chi ha provato a seguire le indicazioni ha dovuto desistere subito dopo: i treni successivi erano tutti pieni, non era possibile acquistare biglietti. "Il capotreno ci ha detto che erano stati predisposti dei bus sostitutivi, ma non era in grado di dirci quando sarebbero arrivati – continua il ragazzo – un giovane è uscito dalla stazione ed effettivamente ha trovato degli autobus, ma i conducenti nemmeno erano stati informati del fatto che avrebbero dovuto fare la tratta in Calabria in sostituzione del treno". Alla fine i bus sono partiti, anche loro zeppi. "Ci hanno fatto salire fino alla piena capienza sui due autobus disponibili – conclude il ragazzo – siamo partiti verso le 19 e in stazione a Sapri c'erano ancora un centinaio di persone in attesa di riprendere il viaggio".