In casa fucili e droga, in manette a Secondigliano parente del boss della Vanella Grassi

Fucili, pistole, quasi mezzo chilo di droga e 11mila euro in contanti: è quello che i poliziotti hanno trovato in casa di Antonio Mennetta, nipote omonimo di quello che viene considerato il capo del clan della Vanella Grassi, attualmente detenuto. Il 34enne, con precedenti di polizia, è stato arrestato ieri sera dagli agenti del commissariato di Secondigliano, bloccato mentre cercava di calarsi dal balcone; è accusato di detenzione illecita di sostanze stupefacenti, possesso di armi clandestine e ricettazione.
All'abitazione di Mennetta, in una traversa del corso Secondigliano, i poliziotti sono arrivati grazie ad attività investigativa sul territorio: c'era fondato motivo di ritenere che avesse in casa armi e droga. Arrivati nei pressi dell'edificio, gli agenti lo hanno visto scappare all'interno e lo hanno seguito fino all'appartamento al primo piano. I sospetti sono stati confermati durante la perquisizione. Sotto chiave sono finiti, nel dettaglio, un chilo e 700 grammi di hashish, 650 grammi di marijuana e 11 grammi di cocaina, in buona parte già divisi in dosi, oltre a materiale vario per il confezionamento e diversi bilancini di precisione; rinvenuti e sequestrati, in quanto ritenuti provento di attività illecita, anche 11mila euro in contanti.
E poi ci sono le armi: gli agenti hanno trovato tre fucili, tra cui uno a canne mozze, la cosiddetta lupara, un revolver, una pistola semiautomatica e munizioni di vario calibro; verrà tutto inviato ai laboratori della Scientifica per accertare l'eventuale utilizzo in recenti fatti di sangue, le due pistole avevano entrambe matricola abrasa mentre due dei fucili sono risultati rubati.