In Campania variante Delta Covid al 70%: i nuovi dati della settimana
“In Campania la variante Delta del Covid è arrivata al 70%”. Questi gli ultimi dati del sequenziamento del Coronavirus effettuati questa settimana nei centri di ricerca campani, come il Tigem di Pozzuoli, l'Istituto Telethon di genetica e medicina, centro di ricerca altamente specializzato nello studio delle basi genetiche delle malattie diretto da Andrea Ballabio, affiancato dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno e dall'Azienda Ospedaliera Dei Colli (ospedale Cotugno), a quanto apprende Fanpage.it. Il primo caso di variante Delta in Campania è stato rilevato il 2 maggio scorso. A fine giugno la Delta era arrivata al 30%. Nel sequenziamento settimanale due positivi su tre sono stati contagiati dalla variante Delta. Sui 108 campioni analizzati all’Asl Napoli 2 Nord, la variante Delta, in precedenza chiamata variante indiana, è al 70,3% (76 casi), il 18,5% sono varianti inglesi (20 casi), e l’11,1% sono varianti brasiliane (12 casi).
Non si tratta di un sequenziamento di tipo diagnostico, ma di sorveglianza sanitaria settimanale aggiuntiva a quella dell'Istituto Superiore di Sanità. Circa il 50% dei genomi del Covid19 in Italia è sequenziato in Campania. Questa settimana i campioni sono arrivati principalmente dall'Asl Napoli Nord e per questo motivo dal sequenziamento è emersa una prevalenza di casi di Variante Delta in questa zona – quindi non è detto che la variante non stia circolando anche in altre zone della Campania.
La variante Delta colpisce anche le persone vaccinate contro il Coronavirus, tuttavia l’efficacia del vaccino è stata confermata dagli studi specialistici. Il virus nei vaccinati si presenta in maniera asintomatica o pauci sintomatica. A Napoli su 51 nuovi casi positivi al Covid19 registrati ieri, secondo i dati dell'Asl Napoli 1 Centro, 14 erano stati vaccinati con prima dose (1 Astrazeneca, 3 J&J, 10 Pfizer), e 6 vaccinati con seconda dose (2 Astrazeneca, 4 Pfizer): ma il dato non deve allarmare. I vaccini infatti abbassano considerevolmente ma non escludono del tutto il rischio del contagio, mentre risultano particolarmente efficaci nel prevenire sintomi gravi e nell’abbassare la letalità del virus.
Dei sei vaccinati ma contagiati dal SARS-CoV-2 nella città di Napoli, si contano due persone che hanno ricevuto doppia dose di AstraZeneca ed altri quattro che invece erano vaccinati con Pfizer. Ma il dato è da prendere con le pinze anche perché non si conosce la data della seconda somministrazione del vaccino: si sono infatti verificati casi di persone che avevano contratto il virus prima di riceverla, e che solo dopo hanno sviluppato i sintomi. Un altro dato che chiarisce come il contagio di persone vaccinate non va interpretato in maniera allarmistica, ma considerato per quel che è. Dei 51 nuovi casi positivi della città di Napoli, oltre ai 6 vaccinati con doppia dose, ci sono anche 14 che hanno ricevuto solo una dose: dieci con Pfizer, tre con Johnson&Johnson e uno con AstraZeneca.