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In Campania un pensionato su 3 in povertà assoluta: vive con meno di 430 euro al mese

I pensionati in Campania costituiscono un esercito di poveri di cui troppo spesso ci si dimentica. Il segretario generale dello Spi Cgil Campania-Napoli, Franco Tavella, durante la presentazione della ricerca sulla condizione degli anziani in Campania, ha affermato che ci sono circa 600mila pensionati che prendono meno di 430 euro al mese.
A cura di Federica Grieco
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In Campania i pensionati rappresentano un esercito di poveri: una realtà drammatica poco spesso denunciata. A rendere chiara la situazione un dato citato dal segretario generale dello Spi Cgil Campania-Napoli, Franco Tavella, durante la presentazione della ricerca condotta da Centro Studi Spi Campania-Napoli dal titolo Sistema socio-economico campano in relazione alla condizione degli anziani. "In Campania – spiega Tavella – quasi 600mila pensionati – pari al 30,82% – sono sotto la soglia dei 430 euro mensili e provengono per lo più da un'attività privata con pochi contributi o da un lavoro precario, intermittente". Un dato che fa riflettere se si considera che, secondo i dati Istat, al 2019, la soglia di povertà assoluta per le persone che rientrano nella fascia d'età 60-74 anni è pari a 597,19 euro.

Le pensioni in Campania, tra pubblico e privato

Se si analizzano tutte le tipologie di pensioni, in Campania l'ammontare è pari a 1.804.796 e rappresentano l'8,6% rispetto al dato nazionale. Di questi, il 69,87% dei pensionati rientra nella fascia di coloro he ricevono fino a 999 euro (rispetto alla media nazionale pari al 60,1%). Il 10,17% si colloca, invece, nella fascia 1.000-1.499 euro (la media nazionale è del 14,41%). Il 7,83% riceve tra i 1.500 e i 1.999 euro di pensione (contro il 10,58% a livello nazionale). E, infine, il 12,7% dei pensionati rientra nella fascia di quelli che ricevono dai 2.000-3.000 euro in su (con una media nazionale che si attesta invece al 14,64%).

Differenze sostanziali emergono confrontando la condizione dei pensionati pubblici e di quelli privati. In Campania, le pensioni da gestioni private, al 2019, sono oltre 1 milione e 406mila. Contro, invece, l'ammontare dei pensionati pubblici, che, alla stessa data, è pari a quasi 263mila. Le pensioni pubbliche si collocano per il 16,4% nella fascia fino a 1.000 euro. Il 44,89%, invece, rientra nella fascia di coloro che percepiscono tra i 1.000 e i 2.000 euro. E, infine, il 40,85% si colloca nella fascia 2.000 euro e oltre. Dei pensionati privati, invece, l'82% rientra nella fascia di coloro che percepiscono una pensione fino a 1.000 euro. Il 12,8% percepisce tra i 1.000 e i 2.000. E solo il 4,54% ha una pensione che va dai 2.000 euro in su.

Le parole del segretario generale dello Spi Cgil Campania-Napoli

"Abbiamo una condizione per la quale – spiega Tavella – si è poveri tutta la vita. Si è poveri quando si lavora, perché non vengono versati i contributi, perché si lavora a nero o in maniera precaria, e si è poveri da anziani, perché 430 euro al mese non possono dare una vita agevole alle persone che li percepiscono". Secondo il segretario generale dello Spi Cgil Campania-Napoli, il Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) costituisce una occasione straordinaria "con 17 miliardi destinati alla Campania, tra questi ci sono servizi sociali, soldi per le infrastrutture e per la sanità" per costruire un buon sistema di welfare in grado di aiutare queste persone.

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