“In Campania nessun allarme aviaria, ma nel 2023 combinazioni di influenza e altri virus”

"Non c'è nessuna evidenza di alcun tipo di isolamento del virus dell'aviaria H5N1 in Campania. Nel 2023, ad ogni modo, abbiamo registrato problematiche durante il periodo influenzale, perché sono circolati anche virus non influenzali e ci sono state delle sovra-infezioni di tipo batterico nei soggetti più deboli. Nel complesso abbiamo avuto casi con una maggiore durata dei sintomi e maggior presenza di sintomi combinati. Ma aspettiamo i dati definitivi del monitoraggio per tirare le conclusioni".
A parlare a Fanpage.it è Roberto Parrella, direttore dell'Uoc Malattie Infettive a indirizzo respiratorio dell'Ospedale Cotugno, afferente all'Ospedale dei Colli di Napoli. Per Parrella, però, non bisogna fare allarmismo: "Il problema dell'influenza si ripropone ogni anno e nei soggetti fragili può far precipitare certe situazioni. Anche per questo, viene avviata ogni anno la campagna di vaccinazione. La protezione vaccinale viene effettuata sui ceppi virali segnalati. La composizione dei vaccini quadrivalenti degli ultimi anni contiene il ceppo A e il B dell'influenza".
Il caso sospetto di aviaria aveva in realtà l'influenza
Al momento, quindi, sembra scongiurata l'ipotesi della presenza del virus dell'aviaria in Campania. L'unico caso per il quale è stato avanzato il sospetto – un paziente di 50 anni proveniente dall’ospedale di Scafati con una severa polmonite – è risultato, infatti, affetto invece dalla banale influenza H1N1, con sintomi seri, però, a causa di una condizione di immunodepressione. Il paziente è ricoverato presso l’Ospedale Monaldi in ECMO (Circolazione extracorporea) presenta un tampone positivo per influenza H1N1, non si tratta quindi di influenza aviaria (H5N1), bensì di un ceppo influenzale già presente e diffuso.
"Dagli esami ematochimici preliminari, tuttavia – ha spiegato l'ospedale – è emersa una rilevante immunodepressione (carenza di anticorpi IgG e IgM) per la quale sono in corso ulteriori accertamenti. La particolare condizione di immunodepressione del paziente ha, pertanto, contribuito alla severità del quadro clinico. Le condizioni cliniche restano severe e la prognosi, al momento, è riservata".
Dottor Parrella, com'è stata l'influenza nel 2023 in Campania?
La raccolta dei dati, con i sistemi di sorveglianza Influnet attraverso medici sentinella, è ancora in corso. Stiamo ultimando le valutazioni. Oggi abbiamo ancora pochi accessi con questo tipo di evidenza. Ci sono state segnalazioni di alcuni eventi prolungati soprattutto nei pazienti deboli.
La pandemia del Covid può avere indebolito la popolazione?
Più della pandemia, ci sono stati degli sbilanciamenti di diffusione e di problematiche di immunizzazione. Nel periodo del Covid noi portavamo le mascherine, senza queste abbiamo avuto un passaggio di una serie di virus che stavano circolando.
Quali altri virus sono stati presenti quest'anno?
Uno dei virus che ha dato problemi maggiori a livello respiratorio è stato il sinciziale che stava circolando nei bambini, come documentato dai pediatri, ma che attacca anche gli adulti. Ci sono stati molti casi raccolti.
Lei consiglia di continuare a indossare la mascherina?
Da un punto di vista generale sono crollate le indicazioni sull'utilizzo obbligatorio delle mascherine. Dal punto di vista generale, ci sono situazioni a rischio, come trovarsi in una comunità particolarmente affollata, in luoghi con persone con tosse persistente, o in presenza di soggetti fragili, anziani, pazienti oncologici o con comorbidità, per i quali la mascherina garantisce una protezione dagli agenti patogeni. Mettere la mascherina preserva dall'esposizione dal virus influenzale e da altri virus. Ma questa indicazione non va generalizzata.
Dobbiamo aspettarci l'arrivo di nuove varianti Covid?
Il Covid come tutti i virus si modifica, ma non tutte le modifiche impattano. Dobbiamo stare tranquilli.