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In Campania mancano 652 medici di base, Gimbe: “Pochi e sovraccarichi di pazienti”

Il report della Fondazione Gimbe sulle carenze dei medici di famiglia in Campania. “Il 58,8% dei medici supera il tetto massimo di pazienti”
A cura di Pierluigi Frattasi
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Immagine di repertorio
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In Campania mancano 652 medici di medicina generale. Ciascun camice bianco ha in media 1.421 assistiti, contro una media nazionale di 1.374, e il 58,8% supera il massimale di 1.500 pazienti. Questa la fotografia scattata dal rapporto Gimbe, in merito alla situazione dei medici di base nella regione meridionale. In conclusione, secondo la Fondazione, il personale "è poco ed è sovraccarico di lavoro". Per i suoi calcoli sulle carenze Gimbe ha tenuto in considerazione il rapporto ottimale pari a a un professionista ogni 1.200 assistiti. La categoria in Campania si è ridotta del 9% tra il 2019 e il 2023, un dato leggermente migliore rispetto alla media italiana, che ha registrato un calo del 12,7%. Migliori rispetto ad altre regioni anche i numeri dei nuovi medici di famiglia assunti: nel 2024 i partecipanti campani al concorso nazionale per il Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale sono stati superiori ai posti disponibili: +96 candidati (+59%), rispetto alle borse finanziate (media Italia -15%).

Il report di Gimbe sui medici di famiglia

Nel complesso Gimbe rileva una carenza in Italia di 5.500 medici di base, il 52% è sovraccarico di assistiti, 7.300 andranno in pensione entro il 2027. Mentre sempre meno giovani scelgono la professione. Una situazione che fa da contraltare ad una popolazione, invece, sempre più vecchia e bisognosa di assistenza. In 40 anni gli over 80 anni sono triplicati. "Sempre più cittadini – scrive Gimbe – faticano a trovare un medico di famiglia". Ma "ogni cittadino iscritto al Servizio Sanitario Nazionale (SSN) ha diritto a un MMG che permette di accedere a servizi e prestazioni inclusi nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Il MMG non è un dipendente del SSN, ma lavora in regime di convenzione con l’Azienda Sanitaria Locale (ASL): il suo rapporto di lavoro è regolato dall’Accordo Collettivo Nazionale (ACN), dagli Accordi Integrativi Regionali e dagli Accordi Attuativi Aziendali, definiti a livello di singola ASL".

La Fondazione GIMBE ha analizzato dinamiche e criticità normative che regolano l’inserimento dei MMG nel SSN, stimando l’entità della loro carenza nelle Regioni italiane. Tuttavia, precisa Cartabellotta, «è stato possibile effettuare solo una stima media regionale delle carenze, perché la reale necessità di MMG viene determinata dalle singole ASL nei rispettivi ambiti territoriali. Inoltre, i 21 differenti Accordi Integrativi Regionali introducono notevoli variabilità nella distribuzione degli assistiti per MMG, con il rischio di sovra- o sotto-stimare il fabbisogno reale rispetto alle specifiche situazioni locali».

In Campania il 58,8% dei medici di base supera il tetto di assistiti

Un dato sconfortante riguarda il sovraccarico di pazienti. In Campania il 58,8% di medici di base supera il tetto massimo di assistiti, fissato dall'Acn in 1500, con la possibilità di aumentarlo fino a 1.800 solo in casi particolari e tramite deroghe locali. "Per ciascun MMG – commenta il Presidente Gimbe, Nino Cartabellotta – il rapporto tra carico potenziale e reale di assistiti restituisce un quadro molto eterogeneo: accanto a una quota di MMG “ultra-massimalisti” che supera il 50%, ci sono medici con un numero molto basso di iscritti". La Campania, come detto, è al sesto posto, dietro Sardegna (60,6%), Valle d’Aosta (61,1%), Provincia autonoma di Bolzano (65,1%), Veneto (68,7%) e Lombardia (74%). "Questo livello di sovraccarico – commenta Cartabellotta – riduce il tempo da dedicare ai pazienti, compromettendo la qualità dell’assistenza. Inoltre influisce sulla distribuzione omogenea e capillare sul territorio dei MMG in rapporto alla densità abitativa e limita la possibilità per il cittadino di esercitare il diritto della libera scelta".

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Dati che fanno il paio col numero medio di assistiti, in Campania molto alto e prossimo al limite, pari a 1.421, in media per medico di base al 1 gennaio 2024, secondo i dati Sisac. Anche in questo caso la Campania è sesta, dietro Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Veneto e Provincia Autonoma di Bolzano. "Il quadro reale – precisa Cartabellotta – è ancora più critico di quanto mostrano i numeri. Infatti, con un livello di saturazione così elevato, non solo viene compromesso il principio della libera scelta, ma diventa difficile, se non impossibile, trovare un MMG vicino a casa. Un problema che non riguarda solo le aree desertificate (bassa densità abitativa, aree montane e rurali), dove i bandi vanno spesso deserti, ma anche le grandi città metropolitane".

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Una situazione che non accenna a migliorare nei prossimi anni. Secondo i dati forniti dalla Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale (FIMMG), tra il 2024 e il 2027 ben 7.345 medici di base raggiungeranno il limite di età per la pensione fissato a 70 anni, deroghe a parte. In Campania saranno circa mille.

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Nuove assunzioni di medici, Campania virtuosa

Migliori rispetto alla media nazionale, invece, i dati sui nuovi medici assunti. Secondo il Ministero della Salute e delle regioni, la Campania va in controtendenza rispetto al resto d'Italia, con un maggior numero di partecipanti al concorso nazionale nel 2024. Altrove si è assistito, invece, alla mancata presentazione di candidati.

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Le carenze: mancano 652 medici di famiglia

Ciò nonostante, restano vistose le carenze di personale. Le stime sono state elaborate dalla Fondazione GIMBE sui dati della Struttura Interregionale Sanitari Convenzionati (SISAC) al 1° gennaio 2024. Per il trend 2019-23, i dati SISAC documentano una progressiva riduzione dei MMG in tutte le Regioni, ad eccezione della Provincia autonoma di Bolzano (+1%). in Campania si è al -9%.

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"È possibile stimare – spiega Cartabellotta – solo il fabbisogno medio regionale di MMG in base al numero di assistiti, poiché la carenza in ciascun ambito territoriale viene identificata dalle ASL secondo variabili locali". Per garantire la distribuzione omogenea e capillare rispetto alla densità abitativa, la prossimità degli ambulatori e l’esercizio della libera scelta, la Fondazione GIMBE ha tenuto in considerazione il rapporto ottimale pari a 1 MMG ogni 1.200 assistiti. Sulla base dei dati SISAC al 1° gennaio 2024, la carenza complessiva è stimata in 5.575 MMG, distribuiti in 17 Regioni e Province autonome.  Le situazioni più critiche si registrano in quasi tutte le grandi Regioni: Lombardia (-1.525), Veneto (-785), Campania (-652), Emilia Romagna (-536), Piemonte (-431) e Toscana (-345).

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La proposta di riforma della categoria

Il report si conclude con un giro di orizzonte sulla situazione della categoria. Gimbe analizza il progetto di riforma attualmente al vaglio. "Alla crisi della medicina generale, oggi – scrive – la politica intende rispondere con una riforma radicale. Governo e Regioni concordano sulla necessità di passare dal rapporto di convenzione a quello di dipendenza per i MMG, con l’obiettivo primario di garantirne la presenza nelle Case di Comunità e negli altri servizi della ASL".

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